Opinioni & Commenti
Gmg, la guida e la cordata
Oggi siamo a Toronto, si parte un pomeriggio e si arriva la sera stessa complice il fuso orario. Lui è sempre più deciso, i giovani pure. L’incontro ci sarà. Nessuno dei due teme: Lui, il Papa per la sua fede incrollabile, loro, i giovani, attratti dal suo fascino e dalla gioia di vivere che sprigiona. Da una parte un vegliardo che si piega sempre di più, dall’altra i giovani sempre più desiderosi di non perderlo, di ascoltarlo ancora. Lui a mano a mano che si avvicina l’ora dell’incontro riacquista giovinezza, lo abbiamo visto in questi due ultimi angelus di luglio, loro già in giro per il Canadà o a popolare gli aeroporti, ad assillare gates, hostess, estenuanti file di controllo, a provare delusioni per charter inesistenti che si beffano anche dei giovani della Gmg.
E’ l’incontro tra la guida e la cordata. La guida che sembra sempre più fragile e la cordata sempre più impaziente. La guida che offre senza demordere, segni di debolezza, ma forza di direzione, la cordata che si ricompatta perché non si lascia intimorire dalle visioni cupe di mondo che avanzano all’orizzonte. “A noi basta che sia vivo”, dicono a chi osa lasciarsi sfuggire qualche “poverino” di compassione. Molti purtroppo non sono riusciti a mettersi in cordata diretta, ma la stanno costruendo con Internet, con serate di veglia in tutti i posti del mondo, con mailing list, con sms.