La Giornata mondiale della Gioventù prende il via. Circa un milione di giovani attesi da tutto il mondo stanno già riempiendole piazze e le strade della Spagna, con cori e canti uniti intorno al motto dell’evento: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”. Fra questi ci sono anche i giovani della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, che hanno iniziato il loro pellegrinaggio in terra iberica a Valencia. Qui hanno trascorso la prima settimana per poi trasferirsi in pulman alla volta di Madrid, vero e proprio centro della manifestazione, dove sono arrivati ieri pomeriggio. Dopo un viaggio di circa cinque ore da Cheste, località valenciana che li ha visti protagonisti per le “Giornate Diocesane”, sono stati accolti dalla macchina organizzativa dei tanti volontari che la Chiesa madrilena ha attivato per l’evento. Ospiti della scuola infantile primaria “Ciudad de Guadalajara”, si sono attrezzati con tende e sacchi a pelo per dormire chi all’aperto chi all’interno delle aule.Tanto l’entusiasmo in questa prima fase del pellegrinaggio: “l’esperienza più bella – ha affermato Fabio Torsini, dell’Acr aretina – è stata senza dubbio il rosario internazionale recitato in più lingue in spiaggia: ci siamo sentiti veramente uniti, forse di tradizioni diverse, sicuramente di Paesi e culture lontane fra loro, ma una cosa sola perché figli dello stesso Dio”. Una delle consuetudini che continua ad affascinare i partecipanti delle Gmg è poi lo scambio di piccoli oggetti, simbolo della propria nazione, come bandiere, bracialetti, cappelini, magliette e tanto altro. Ed è così che abbiamo trovato i ragazzi della diocesi aretina-cortonese-biturgense, carichi di colori e doni, ma soprattutto di nuovi amici: brasiliani, messicani, palestinesi, israeliani, lituani, australiani e texani. E da oggi l’avventura di Madrid prende il via. Nel pomeriggio è atteso l’arrivo dell’arcivescovo Riccardo Fontana che sarà accolto da una delegazione dei suoi giovani. A seguire la tanto attesa messa di inaugurazione che si terrà alle 19 in plaza de Cibeles.