Vita Chiesa

Gmg, gli italiani hanno «invaso» la Catalogna

Mentre i giovani provenienti dalle diocesi toscane sono a Valencia, molti altri italiani sono in Catalogna, e in particolare a Barcellona e a Girona. E’ il periodo dei «gemellaggi» con le chiese locali spagnole, prima della settimana clou, che si terrà a Madrid dal 16 al 21 agosto. Non si sono ancora spenti gli echi della messa, nella spianata del Forum situata nel pressi della zona portuale di Barcellona, che ha celebrato, il 13 agosto, davanti a circa 40 mila giovani provenienti da oltre 60 Paesi. Il nostro SPECIALE sulla Gmg

Il servizio di Telesandomenico sull’arrivo dei giovani di Arezzo-Cortona-Sansepolcro a Valencia

(Barcellona – 14 agosto) – I giovani italiani hanno ormai “invaso” la Catalogna, dove sono ospitati in varie diocesi con le quali sono gemellati. “Noi siamo a Girona – racconta don Nicola Fioriti, della diocesi di Chieti-Vasto – e le persone che ci vedono per strada sono incuriosite e ci chiedono che stiamo facendo lì: quando spieghiamo che siamo i giovani della Gmg sorridono, ancora di più quando diciamo che siamo italiani”. Ieri mattina, per tutti gli ospiti delle diocesi catalane, c’è stata la messa al Forum di Barcellona e nel pomeriggio i ragazzi hanno visitato la città: tappa immancabile la Sagrada Familia. “Molti di questi ragazzi, circa duecento in totale, sono qui per la prima volta – spiega don Fioriti – e rimangono colpiti da questo clima di amicizia, solidarietà ed entusiasmo. Il vescovo, mons. Bruno Forte, è venuto con noi e condivide tanti momenti in programma”. “Forse bisogna aspettare Madrid per dire come è questa Gmg spagnola”, riflette Veronica Di Paola, “veterana” delle Gmg, che ricorda Giovanni Paolo II come una figura coinvolgente, mentre Benedetto XVI “ha uno stile diverso ma è ‘chiaro’ quando parla”. A Barcellona ci sono anche 350 giovani della diocesi di Senigallia, che a settembre saranno pure protagonisti del Congresso eucaristico nazionale (Cen) ad Ancona. “Siamo qui per fare un’esperienza che non capita spesso”, racconta Giorgia Bradach, 16 anni.

“Noi – prosegue la ragazza marchigiana – frequentiamo un gruppo di Azione cattolica e i nostri educatori ci hanno invitato a partecipare alla Gmg come occasione di crescita e condivisione. A settembre poi, nel corso del Cen, ci aspetta il musical ‘Piazza speranza’, che metteremo in scena il 5”. Cecilia Cerioni, 18 anni, sempre di Senigallia, sottolinea che la preparazione per la Gmg non è stata trascurata, “anzi, abbiamo fatto incontri di approfondimento e, oltre al piacere di vedere tanti altri giovani cristiani come noi, vorremmo che questa fosse un’occasione di crescita spirituale”. Sono pressoché tutti alla prima esperienza di Gmg i circa 70 giovani della diocesi di Iglesias che giungeranno a Madrid; di questi 15 sono partiti prima per vivere i “giorni nelle diocesi”. “La maggior parte di noi, però, ha partecipato all’Agorà dei giovani italiani a Loreto, nel 2007”, racconta Sara De Martis. E “dall’emozione provata assieme a tanti coetanei di tutt’Italia” è scoccata la scintilla che li ha portati in Spagna. “Anche se a volte, nei nostri paesi, ci può sembrare di essere soli, queste occasioni ci fanno invece rendere conto che siamo veramente un ‘esercito’, e ciò che ci unisce è la fede in Gesù”. Questa, in fin dei conti, è pure l’eredità che la giovane iglesiente vuol portare a casa dalla Gmg, ossia “testimoniare che non siamo in pochi e, quindi, non possiamo mai permetterci di lasciarci prendere dallo sconforto”.

Arcivescovo di Barcellona: «Una grazia di Dio, anche per noi»“Siamo felici di aver accolto così tanti giovani qui a Barcellona e nelle diocesi vicine della Catalogna. È molto importante anche per i nostri ragazzi vedere, conoscere e confrontarsi con altri coetanei di tanti Paesi del mondo”. Non si sono ancora spenti gli echi della messa, nella spianata del Forum situata nel pressi della zona portuale di Barcellona, che ha celebrato, il 13 agosto, davanti a circa 40 mila giovani provenienti da oltre 60 Paesi. Mentre parla al SIR il card. Luìs Martinez Sistach, arcivescovo di Barcellona, osserva con soddisfazione le strade della sua città invase da migliaia di giovani festanti. Molte diocesi straniere, infatti, hanno scelto di gemellarsi con quella catalana e le altre vicine, come Girona, Urgell, Tortosa e Tarragona. Tutte hanno aperto scuole, palestre e abitazioni. I loro vescovi erano sull’altare con il cardinale, e gli altri presuli ospiti, nella messa al Forum che ha aperto “I Giorni nelle diocesi” in città. Pochi giorni solo per godere dell’accoglienza catalana – già da oggi, 14 agosto, molti gruppi cominceranno a muoversi verso Madrid, ma sufficienti per lasciare il segno nella città della Sagrada Familia, luogo più visitato di Spagna. Non è un caso che aprendo la celebrazione il cardinale ha salutato i giovani presenti in varie lingue, dicendo loro “siete a casa vostra”. Cosa rappresenta per Barcellona la presenza di così tanti giovani? “Questi momenti sono una vera grazia di Dio. Sapere che nel mondo ci sono tanti giovani che condividono la stessa fede e che amano Gesù allo stesso modo, è di grande speranza per tutti noi”.

Nessuno tre anni fa, quando Benedetto XVI a Sydney annunciò Madrid come sede della Gmg del 2011, immaginava che questa si sarebbe svolta nel bel mezzo di una grave crisi economica e finanziaria mondiale…

“La Gmg è una manifestazione, o forse un grido, di speranza nel futuro. Abbiamo davanti un quadro a tinte fosche ma non dobbiamo rassegnarci. Il futuro non può essere così nero se confidiamo nelle nuove generazioni. Tra loro ci sono moltissimi giovani che seguono il Vangelo che propone tanti valori che se perseguiti, ricercati a fondo, offrono valide soluzioni alla crisi in atto e alle sue cause. I cristiani devono essere presenti nel mondo e la loro deve essere una presenza attenta, amorevole, solidale e di fede. Insieme possiamo costruire un futuro migliore e di speranza. Certo, le difficoltà non mancano ma abbiamo coraggio e soprattutto noi cristiani abbiamo la forza della preghiera e dell’amore di Dio”.

Ma come fare per permettere ai giovani di costruire il loro futuro?

“Dobbiamo essere ottimisti e avere speranza. Il grido dei giovani si sta alzando ovunque, in tante parti del mondo e penso per esempio al Medio Oriente, all’Europa. Osserviamo quanto sta accadendo in Inghilterra, la cieca violenza in Norvegia, le proteste qui in Spagna dove il 40% della gioventù è senza lavoro. Il loro grido chiede lavoro, giustizia, trasparenza politica. È quanto mai urgente che tutti i politici, e mi riferisco non solo ai nostri ma a tutti i leader del mondo, al di là delle differenze di opinione, sappiano trovare una soluzione, fare proposte, per dare speranza ed un futuro sereno a questi giovani senza lavoro. Parlare di speranza può sembrare una contraddizione davanti ad una crisi economica e finanziaria come quella attuale ma siamo convinti che la soluzione a questa crisi siano l’amore, la solidarietà, e la condivisione”.

Intanto nelle strade i giovani continuano a cantare, ballare e a battere le mani. È un fiume di bandiere, di cappelli e maglie multicolori. Tutti o quasi diretti verso la Sagrada Familia. All’ingresso, come di incanto, ai canti e al vociare di prima si sostituisce il silenzio e il raccoglimento. Da stasera è tempo di rifare lo zaino, domani 15 agosto, si parte per Madrid. Il pellegrinaggio continua…

a cura di Daniele Rocchi, inviato SIR a Barcellona