Vita Chiesa
Gmg, gli italiani a Cracovia. La carica dei centomila
La carica dei 100mila. Tanti saranno – e forse anche più – i giovani italiani che parteciperanno alla Gmg di Cracovia (25-31 luglio 2016). A 5 mesi dal suo inizio sono, infatti, più di 86mila i giovani ‘azzurri’ iscritti, e 100 i vescovi che li seguiranno. Se il trend delle adesioni resta tale, abbattere la soglia delle 100mila adesioni non è un’utopia. Le spedizioni italiane alle Gmg si sono sempre fatte apprezzare per numero di partecipanti, stile, colore e creatività e tutto lascia pensare che sarà così anche a Cracovia.
Non solo numeri. «Non è solo una questione di numeri. Questi dipenderanno anche dalle iscrizioni last minute» avverte subito don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, vera cabina di regia che sta coordinando tutta l’organizzazione della Gmg azzurra. «Saranno molti quei giovani che decideranno verso la fine di partecipare, per questo terremo aperte le iscrizioni fino a giugno. Ma il problema in questo caso potrebbe essere la scarsa preparazione spirituale all’evento.
La Gmg non può essere una giostra sulla quale salire all’ultimo momento, ma deve fare parte di un cammino pastorale da condividere con gli altri e con le guide, gli educatori e gli operatori. Iscriversi a novembre piuttosto che a maggio non è la stessa cosa». Sono questi i mesi in cui la preparazione a Cracovia entra nel vivo e in cui, sottolinea il responsabile, «dobbiamo fare uno sforzo supplementare per convocare i giovani, andarli a prendere. Per chiamarli non basta più il volantino, serve parlarci e costruire relazioni. Senza dimenticare che decidere di partire per la Gmg è cosa che appartiene ai singoli giovani ma fa i conti con la propria famiglia, non solo per motivi economici ma anche di legami. Questi ultimi sono facilitati dai dispositivi elettronici in loro possesso, come smart e tablet. La Gmg sarà un continuo reportage con chi è a casa».
Pellegrinaggio e Fiera. Momento nodale del cammino verso Cracovia è il pellegrinaggio dei simboli della Gmg, la Croce e l’icona mariana, che sta volgendo al termine nelle diocesi delle Marche. Il Crocifisso e la Madonna sono già entrati o entreranno nelle carceri di Fossombrone, Pesaro e Camerino, negli ospedali, nelle scuole, nel seminario regionale di Ancona e nei monasteri di clausura. Hanno anche ‘visitato’ le parrocchie e le case «di chi non è accolto», come le ospiti di Casa Serena, nella diocesi di Fano, dove 40 donne diversamente abili hanno rappresentato una breve scena dal titolo ‘Due cuori s’incontrano’ per significare che ogni cuore è fragile, limitato, sofferente finché non incontra l’altro. Dal 19 marzo al 31 maggio 2016 i simboli saranno ancora disponibili per il pellegrinaggio in quelle diocesi che non hanno avuto la possibilità di accoglierle e vogliono vivere questa esperienza. Le richieste vanno inviate al vice di don Falabretti, don Gero Manganello, alla mail: c.manganello@chiesacattolica.it. Tra gli appuntamenti di preparazione spicca la «Fiera della Gmg» che si svolgerà dal 20 al 22 maggio a Sacrofano e pensata per i responsabili diocesani di Pastorale giovanile e loro collaboratori/educatori. Quattro i laboratori previsti: accompagnatori ad Auschwitz; guide alla città di Cracovia; animatori di catechesi attraverso l’arte; servizio di accompagnamento spirituale alla Gmg.
Gemellaggi con le diocesi. Le Giornate nelle diocesi polacche si svolgeranno dal 20 al 25 luglio, la settimana precedente al programma papale. Anche in questo caso si prevede una notevole partecipazione italiana, sebbene, ammette don Falabretti, queste date penalizzino molti giovani impegnati in esami e nel servizio a favore di attività estive come i Grest. Ad oggi, sono circa un centinaio le diocesi che hanno aderito. «Le Regioni in testa a questa particolare classifica – dice don Manganello – sono Puglia, Triveneto, Lombardia e Piemonte. Molto significativa la scelta di tutte le diocesi di fare una visita al campo di sterminio di Auschwitz».
Casa Italia. Di pari passo con il cammino spirituale prosegue anche l’organizzazione tecnica e logistica. Anche a Cracovia sarà operativa «Casa Italia», struttura in pieno centro cittadino che è «tutta da vivere per i nostri giovani – spiega don Falabretti – con un parco esterno dotato di wi-fi per permettere loro di connettersi con amici e familiari rimasti in Italia. Nei vari piani della struttura troveranno spazio le segreterie per i gruppi, per i disabili, un presidio medico e anche un ufficio dei vescovi albanesi predisposto per assistere i giovani che vengono dal Paese delle Aquile». Dentro Casa Italia saranno attive quattro sale stampa per i media ecclesiali (TV2000, Avvenire, Sir e Radio InBlu), per i settimanali diocesani e per quelli laici. Definiti anche il «Kit degli italiani» e il programma del «Pellegrinaggio degli italiani» (27 luglio), al santuario della Divina Misericordia di Cracovia, dove sarà allestita la Porta Santa del Giubileo della Misericordia. Un cammino a piedi di circa 5 km che culminerà con la messa e la «festa» finale nel parco di Blonia, in centro a Cracovia.