(Madrid, dai nostri inviati) – Una Via Crucis per raccontare gli ultimi, gli emarginati e gli oppressi. Nei testi della Via Crucis, le autrici, le suore Hermanas de la Cruz, istituto fondato da santa Angela de la Cruz, hanno voluto raccontare le sofferenze del mondo. Così stazione dopo stazione verranno ricordati coloro che soffrono le persecuzioni e le discriminazioni a causa delle fede (prima stazione), o che sentono la freddezza del tradimento che causa la divisione e le lotte fratricide (seconda stazione). Una preghiera particolare sarà per le vittime innocenti delle guerre (terza stazione) e per quelli che si vergognano della fede (quarta stazione). Nei testi viene ricordato chi non riesce a trovare lavoro, chi è costretto a lavori degradanti, chi soffre atteggiamenti razzisti e i migranti che muoiono nello sforzo di ottenere una vita migliore (quinta stazione). Ormai questa è la gioventù del Papa: lo ripetono gridando e saltando i giovani di plaza di Cibeles all’ingresso della papamobile in piazza. Si riaccende l’entusiasmo dei ragazzi all’arrivo di Benedicto, così lo chiamano, che sorride e rivolge loro un breve saluto. Intanto da plaza Colon parte la via crucis con i giovani che portano la croce della Gmg: la preghiera della prima stazione è dedicata all’unità della Chiesa e alla fine delle persecuzioni e discriminazioni a causa della fede; tra i giovani che portano la croce anche un ragazzo dell’Iraq che ha appoggiata sulle spalle la bandiera del suo paese. (Sir)