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Gli undici ricoveri in ospedale

«Quando voglio sapere qualcosa sulla mia salute apro i giornali», ebbe a dire Giovanni Paolo II alcuni anni fa, una «battuta» scherzosa rivolta ai giornalisti, che puntualmente tengono conto di ogni disturbo del Papa e ne riferiscono in dettaglio. Malattie, incidenti, operazioni, ricoveri e giorni di degenza sono già oltre 160. Una lunga cronistoria che inizia con 12 giorni di ricovero a Cracovia, quando Karol Wojtyla aveva 24 anni e uscendo dalla fabbrica dove lavorava, il 29 febbraio 1944, fu investito da un furgone. Il secondo ospedale dove è entrato da paziente fu il Policlinico Gemelli, a distanza di 37 anni, in seguito all’attentato in piazza San Pietro del 13 maggio 1981terzo ricovero sempre al Gemelli, il 20 giugno, appena 17 giorni dopo la fine del precedente, ed è durato 55 giorni, fino al 14 agosto. Quarto ricovero, l’11 luglio 1992, ancora al Gemelli, per l’asportazione di un tumore all’intestino; il quinto, il 2 luglio 1993, per poche ore, dedicate ad un controllo “di routine”; il sesto l’11 novembre per 2 giorni, sempre del 1993, per una lussazione alla spalla; il settimo, 29 giorni, dal 29 aprile al 27 maggio 1994, per la frattura del femore della gamba destra, l’ottavo il 14 agosto 1997 per analisi urgenti che accertarono una appendicite per la quale fu stato ricoverato, nona volta, per 10 giorni, dal 6 al 15 ottobre 1996. Il decimo ricovero è stato d’urgenza il 1° febbraio per “una laringo-tracheite acuta e crisi di laringospasmo”, conseguenza di un’influenza. Dopo dieci giorni il rientro in papamobile in Vaticano, sotto gli occhi delle telecamere di tutto il mondo. Fino all’ultimo ricovero, l’undicesimo, avvenuto il 24 febbraio 2005 e nel corso del quale ha subito una tracheotomia elettiva. Il 13 marzo il ritorno in Vaticano.

Ecco i momenti critici della sua salute dopo l’elezione a Papa.

13 maggio 1981Mehmet Alì Agca spara al Papa in Piazza San Pietro: Giovanni Paolo II rimane ferito all’addome e ad una mano, mentre vengono risparmiati gli organi vitali. Dopo l’operazione chirurgica viene dimesso nel giro di due settimane, il 3 giugno, ma il 20 giugno deve essere ricoverato di nuovo per un’infezione virale (“cytomegalovirus”) contratta probabilmente con le trasfusioni di sangue durante l’operazione di emergenza. Durante questo secondo ricovero (55 giorni), il 5 agosto, fu sottoposto ad un altro piccolo intervento chirurgico. Fu dimesso il 14 agosto. 15 luglio 1992a 72 anni il Papa è sottoposto ad un importante intervento chirurgico dall’equipe di medici, guidata da Francesco Crucitti, per l’asportazione di un tumore intestinale. Il bollettino medico parla di un “intervento chirurgico di resezione colica per voluminoso adenoma tubovilloso del sigma, con modeste e locali alterazioni citologiche riferibili a displasia di moderata entità”. La massa cancerosa, delle dimensioni di un’arancia, stava cominciando a diventare maligna. Con l’occasione, viene asportata anche la cistifellea per alcuni calcoli. Rimane al Gemelli 18 giorni. Sempre nel 1992 cominciano ad evidenziarsi sintomi inconfondibili del morbo di Parkinson, un disturbo del sistema nervoso centrale dal tremolio delle mani, all’irrigidimento della muscolatura facciale. Con il passare del tempo, appaiono sintomi secondari, come difficoltà nel pronunciare le parole e problemi respiratori. 2 luglio 1993Il Papa viene sottoposto ad una Tac dopo l’operazione chirurgica del 1992. 11 novembre 1993Il Papa cade sugli scalini del suo trono, durante un’udienza in Varicano, provocandosi una lussazione alla spalla destra. Per alcune settimane indossa una ingessatura leggera, sulla quale riesce anche a scherzare: «Vi saluta il Papa – disse ai fedeli – è un Papa un po’ invalido, ma è ancora tutto d’un pezzo, e non è ancora morto». 28 aprile 1994Il Papa scivola nel bagno e si frattura il femore destro. Ricoverato al Gemelli, il chirurgo Fineschi gli sostituisce la testa del femore con una protesi. Il ricovero, dopo l’operazione chirurgica all’osso, dura un mese, e per oltre un anno il Pontefice camminerà appoggiandosi ad un bastone. Sarà costretto a rinunciare a sciare, il suo sport preferito, e dovrà annullare un viaggio negli Stati Uniti programmato per ottobre. 25 dicembre 1995Per la prima volta dall’inizio del pontificato, Giovanni Paolo II manca alla Messa di Natale: è colpito dall’influenza, e la complicazione intestinale di quell’infezione lo scostringerà ad interrompere, quel giorno stesso, un discorso televisivo in diretta. Marzo 1996Gli impegni pubblici vengono annullati a causa di una febbre di «natura intestinale», come riferisce il Vaticano. Lo stesso disturbo lo affliggerà anche in agosto, costringendolo ad annullare gli impegni pubblici: il 14 si sottopone ad una Tac alla Clinica “Regina Apostolorum” di Albano. Il 14 settembre, al rientro dall’Ungheria, un bollettino medico lo dichiara affetto da appendicite e sembra essere stata questa la causa dei precedenti disturbi. L’8 ottobre l’intervento chirurgico. “Tutto bene” disse il professor Crucitti cominciando la lettura del bollettino medico. “E’ esclusa la presenza di altre patologie”, aggiunse il medico. Lascia l’ospedale sette giorni dopo, il 15 ottobre. 5-17 giugno 1999E’ la più lunga visita del Papa in Polonia dall’inizio del pontificato: è una visita trionfale, ma è funestata dalla crescente fragilità della sua salute. Gli capita anche un’altra caduta, e si ammala al punto di dover annullare una messa all’aperto. Marzo 2002Un attacco di artrite al ginocchio destro lo costringe ad annullare diverse visite alle parrocchie romane, ed a ridurre le attività che aveva programmato per le festività pasquali. Settembre 2003La visita in Slovacchia mette a nudo l’estrema debolezza fisica in cui versa il Pontefice: ha difficoltà di parola, e quasi tutti i suoi discorsi e prediche dovranno essere letti dai suoi collaboratori. Non cammina più in pubblico sulle sue gambe. Ottobre 2003Il Papa appare vistosamente debole durante la settimana di festeggiamenti per il 25mo annuversario della sua elezione al Pontificato. 1° febbraio 2005Le complicazioni laringeee dell’influenza portano in Papa in ospedale; ma non è necessario il ricovero nel reparto di terapia intensiva. Viene dimesso il 10 febbraio. 24 febbraio 2005A soli 14 giorni dalla fine del precedente ricovero, per una «ricaduta» dei problemi respiratori, Giovanni Paolo II viene di nuovo ricoverato al policlinico Gemelli dove gli viene praticata una tracheotomia elettiva per permettergli un’adeguata ventilazione. Per alcuni giorni il Papa, al quale è stata applicata una cannula alla trachea, non può parlare, ma venerdì 11 marzo, in occasione della visita ad limina di due vescovi della Tanzania, presiede una Messa durante la quale pronuncia le prime parole pubbliche dopo l’intervento delle quali viene diffuso un video dal Centro televisivo vaticano. Le prime parole che Giovanni Paolo II ha pronunciato davanti alla telecamera sono state quelle della benedizione: “Il nostro aiuto è nel nome del Signore”. Domenica, dopo l’Angelus «doppio» (in piazza San Pietro la recita ufficiale condotta da mons. Sandri; al Gemelli il Papa che si affaccia e benedice), a sorpresa il saluto del Papa con voce sicura: “Cari fratelli e sorelle, grazie per la vostra visita… Vi saluto in Cristo… A tutti buona domenica e buona settimana”. Esultanza della folla che ha gridato: “Viva il Papa!”. Alle 12,50 il protavoce vaticano annuncia il rientro del Papa in Vaticano per le 18 del pomeriggio.