Vita Chiesa
GLI AUGURI DEL PAPA PER IL 2005 PENSANDO ALLE VITTIME DEL SISMA IN ASIA
Gli auguri per il nuovo anno prendono forza dalla nascita del Messia che è la benedizione di Dio per ogni uomo e per il mondo intero: all’Angelus di oggi il Papa ha detto che la pace e la vittoria sul male e sulle tragedie si fondano su Cristo, la nostra pace. Egli si dice vicino alle popolazioni colpite dal tragico cataclisma e assicura la preghiera per le vittime. Giovanni Paolo II ha anche elogiato la gara di solidarietà che coinvolge la comunità internazionale verso i popoli dell’Asia flagellati dallo tsunami. Questa solidarietà, secondo il pontefice, insieme all’aiuto di Dio, fondano la speranza di giorni migliori per il 2005 che inizia oggi sotto l’auspicio di Maria, madre di Dio. Alla Madonna il papa chiede di aiutare tutti gli uomini a costruire la pace che sola può garantire giustizia e solidarietà fraterna nel mondo.
Una folla enorme di persone ha gremito piazza san Pietro e parte di via della Conciliazione per assistere all’Angelus del papa. Tra i presenti, i membri della Comunità di Sant’Egidio che hanno concluso davanti a Giovani Paolo II la loro annuale marcia per la pace.
Ecco le parole pronunciate dal Papa prima dell’Angelus:
Iniziamo l’anno nuovo celebrando la festa di Maria, Madre di Dio, Theotokos.
La Vergine Santa offre al mondo il Messia che è la benedizione di Dio per ogni uomo e per il mondo intero. Su questa benedizione si fondano gli auguri che ci scambiamo quest’oggi: auguri di bene, perché in Cristo Dio ci ha colmato di ogni bene; auguri di pace, perché “Egli è la nostra pace” (Ef 2,14).
In questo contesto liturgico si colloca l’odierna Giornata Mondiale della Pace, che quest’anno ha per tema l’esortazione dell’apostolo Paolo: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male” (Rm 12,21).
“Il male passa attraverso la libertà umana” (ivi, 2) e viene sconfitto quando questa, sotto la spinta della grazia, si orienta fermamente al bene, cioè, in definitiva, a Dio.
Ancora una volta esprimo la mia vicinanza alle popolazioni colpite dal tragico cataclisma dei giorni scorsi. Nell’assicurare la mia preghiera per le vittime della catastrofe e per i loro familiari, prendo atto con favore della gara di solidarietà che si sta sviluppando in ogni parte del mondo. Su questo senso di umana solidarietà, oltre che sull’aiuto di Dio, si fonda la speranza di giorni migliori nel corso dell’anno che oggi si apre.
Saluto i giovani dell’Opera Don Orione, le famiglie del Movimento dell’Amore Familiare e gli amici della “Fraterna Domus”, come pure i numerosi partecipanti alla marcia per la pace organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio.