Prato

Gli auguri ai nuovi amministratori/Il testo

Col rispetto sempre dovuto a coloro che svolgono compiti politici e amministrativi, e al tempo stesso con grande cordialità, rivolgo un saluto al nuovo Sindaco di Prato, al nuovo Presidente della Provincia, ai nuovi Sindaci di Vaiano, di Cantagallo e di Vernio, a quanti hanno ricevuto l’incarico di Vicepresidente, di Vicesindaco e di Assessore, nonché a tutte le persone che nelle recenti elezioni sono state confermate o chiamate per la prima volta – nei banchi dei diversi gruppi di maggioranza e di minoranza – nel Consiglio Comunale di Prato, nel Consiglio Provinciale, nei tre Consigli Comunali della Val di Bisenzio e nei Consigli delle Circoscrizioni cittadine. Un uguale saluto ai Presidenti dei Consigli Comunali e di quello Provinciale.A tutti, indistintamente, esprimo sentimenti di congratulazione e di augurio, assicurando la mia preghiera per loro, per le comunità civili da essi amministrate, per il nostro popolo.Auguro ad ognuno di avere sempre il culto della coscienza e dell’onestà (da non dare mai per scontato), una passione sincera per il bene comune e per la giustizia, la disponibilità e la capacità dell’«amicizia civica» e al senso della fraternità nonostante le divisioni e le dialettiche. Auguro, al tempo stesso, di saper tenere sveglia l’attenzione e la partecipazione della gente per la cosa pubblica, cosicché, in qualche modo, sia sentito e discusso da tutti quello che interessa tutti.Un altro augurio, inoltre, rivolto a tutti e non solo agli eletti che da una parte e dall’altra degli schieramenti provengono dagli ambiti più esplicitamente cattolici. L’augurio è questo: che nei concreti impegni amministrativi e politici venga ricercato e mai dimenticato – con apertura verso la verità – il senso pieno della vita e della convivenza sociale, nelle loro dimensioni fondamentali, così come si svela nel Vangelo di Gesù e in quella sua espressione storica che è la dottrina sociale della Chiesa, “esperta in umanità”»Ribadisco infine che la Diocesi intende lealmente collaborare con le Istituzioni in ogni campo riguardante il bene comune. Intende farlo secondo le sue competenze, nella trasparenza e nella sincerità dei rapporti, senza compromissioni irrispettose di sé e di loro, e qualunque colore e matrice abbiano le persone chiamate a rappresentarle e dirigerle. Certamente la Chiesa diocesana ha di mira la salvaguardia della propria libertà e della propria missione, la quale, oltre tutto – ognuno lo può constatare – ha risvolti etico-sociali di indubbio valore per la convivenza civile. Ma in cima ai nostri intenti non c’è “l’interesse” della Chiesa, bensì “l’intero” bene del nostro popolo.Saluti deferenti e auguri cordiali a tutti gli eletti. Dio li ricolmi di saggezza, di giustizia, di buona volontà, di serenità!

+ Gastone Simoni, Vescovo