Nell’aprile del 1859 Leopoldo II lasciò per sempre Firenze: l’epoca del Granducato volgeva così al termine. L’assemblea dei rappresentanti della Toscana scelse l’annessione al Piemonte e nei giorni 11 e 12 marzo 1860 il plebiscito popolare ratificò quel voto. Il 17 marzo 1861 fu proclamato, nel Senato di Torino, il Regno d’Italia. La mostra organizzata dagli archivi della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro nella sede di piazza di Murello ad Arezzo (nella foto in alto), con la sola documentazione in essi conservata, si snoda proprio lungo questo decisivo triennio. L’analisi delle carte ha permesso di evidenziare due piani distinti: da un lato la Curia romana ed il neonato Governo, dall’altro le municipalità locali, il clero ed i laici della diocesi aretina.Rapporti solidi e di sostanziale equilibrio tra i primi, e contrastati nel secondo caso. Le municipalità vantavano delle pretese nei confronti dei religiosi: si richiedeva il canto del «Te Deum» e la raccolta di elemosine «pro tempore belli» e «pro rege». A fare da sfondo a questa situazione la sostanziale perplessità dei cittadini, sia laici che ecclesiastici, spesso in bilico tra l’appoggio al Governo ed una ferma opposizione e resistenza ad esso.Molte sono le manifestazioni che, soprattutto in quest’anno si stanno svolgendo riguardanti l’Unità d’Italia, tuttavia l’esposizione degli archivi diocesani ha il merito di indagare fondi documentari inediti, aperti alla consultazione ma ancora scarsamente indagati, che ci offrono uno scorcio sulla vita della diocesi aretina, per il periodo considerato, sconosciuto e che possono contribuire ad una più profonda comprensione dei pensieri e delle esigenze della gente.Proprio perché la documentazione degli archivi diocesani ha la peculiarità di «far parlare» il popolo, che solitamente non ha voce.La mostra organizzata presso l’archivio storico diocesano, all’interno del seminario vescovile, sarà inaugurata sabato 11 giugno alle 10 alla presenza dell’arci-vescovo Riccardo Fontana.Per chi desiderasse intervenire l’esposizione, con ingresso gratuito, rimarrà aperta sino ad ottobre, rispettando il seguente orario: martedì dalle 9 alle 17; mercoledì e venerdì dalle 9 alle 16.di don Carlo Cannelli Direttore archivio diocesano