Grande preoccupazione per la crisi dell’etica pubblica e privata che sta caratterizzando l’ora presente, crisi nei confronti della quale sembra che non si riescano ancora ad attivare efficaci contromisure, né a livello scolastico e formativo, né al livello dei complessi sistemi mediatici che dominano in una società come quella italiana. Ad esprimerla è l’Unione dei giuristi cattolici italiani (Ugci), in una nota diffusa a conclusione dell’assemblea dei delegati dell’associazione, riunitasi a Foligno nei giorni scorsi. I giuristi cattolici ribadiscono, inoltre la loro fiducia nella magistratura italiana, anche se non si può ignorare puntualizzano il moltiplicarsi di tanti episodi che creano divisioni e sconcerto nell’opinione pubblica e che si auspica che i magistrati stessi (sia come singoli che attraverso il loro organo di autogoverno) sappiano fronteggiare nel nome dei principi costitutivi della loro identità e della loro professionalità e cioè l’imparzialità, l’indipendenza, il rispetto per la divisione dei poteri.Il primo dato segnalato dall’Ugci nella nota è la soddisfazione per la sensibilità che il popolo italiano, nella maggioranza dei suoi componenti, continua a manifestare nei confronti dei soggetti più deboli e in particolare degli indigenti, dei malati, degli anziani, degli immigrati e rifugiati, come persone nei confronti dei quali la società civile, la società politica e ogni cittadino hanno profondi debiti di giustizia. Infine, i giuristi cattolici manifestano la loro gratitudine nei confronti del magistero della Chiesa, che con sapienza e pazienza aiuta credenti e non credenti a identificare quei valori non negoziabili, che tutti gli uomini e i giuristi in particolare sono chiamati a difendere nel nome del bene comune: i valori della vita, della persona, della famiglia, dell’educazione, della libertà religiosa, della giustizia sociale.Sir