Vita Chiesa
Giubileo: mons. Fisichella, 1.071 i missionari della misericordia
Nel richiamare il n. 18 della bolla Misericordiae vultus che ne delinea figura e compiti, il presule ha spiegato che si tratta di sacerdoti «che ricevono l’incarico del Papa di essere testimoni privilegiati nelle loro singole Chiese della straordinarietà dell’evento giubilare». E’ solo il Papa a nominarli, non i vescovi, ha precisato. I 1.071 «missionari» provengono da tutti i continenti e «da Paesi lontani e di particolare significato: Birmania, Libano, Cina, Corea del Sud, Tanzania, Emirati Arabi, Israele, Burundi, Vietnam, Zimbabwe, Lettonia, Timor Est, Indonesia, Thailandia, Egitto», ma «ci saranno anche sacerdoti di rito orientale. Tutta la realtà della Chiesa è rappresentata». «Abbiamo riscontrato una grande disponibilità – ha aggiunto Fisichella -, ma abbiamo dovuto porre un limite alle numerose richieste, perché rimanesse il valore di un segno peculiare con il quale esprimere la straordinarietà dell’evento. Tutti i missionari hanno ricevuto il permesso dai loro rispettivi vescovi diocesani o superiori religiosi e saranno ora a disposizione di quanti vorranno richiedere la loro presenza per tutto il periodo giubilare e soprattutto durante la quaresima». A Roma il 10 febbraio ne saranno presenti 700 che concelebreranno con il Papa il mercoledì delle Ceneri e in quell’occasione riceveranno il mandato «mandato» unito alla facoltà di assolvere anche i peccati riservati alla Santa Sede. Il giorno precedente avranno un incontro con il Pontefice.
«A Missionary of mercy on wheels», ossia un missionario della misericordia sulle ruote. E’ la «curiosità» richiamata da monsignor Rino Fisichella, parlando dei 1.071 missionari della misericordia. Una testimonianza, quella dell’australiano P. Richard che a bordo di un camper visiterà 27 comunità della sua diocesi rurale di Maitland-Newcastle dove si trova una sola chiesa, ma nessun sacerdote residente, per far comprendere l’interesse pastorale suscitato nel mondo dall’iniziativa voluta dal Papa, «un segno di quanto il Giubileo desideri raggiungere tutti per far toccare con mano ad ognuno la vicinanza e la tenerezza di Dio». «I nomi dei missionari sono pubblici, ma io non sono autorizzato a rivelarli in questa sede», ha risposta ad un giornalista.
Tra i prossimi momenti giubilari, Fisichella ha ricordato la prima udienza giubilare del sabato in piazza S. Pietro, domani 30 gennaio. «Papa Francesco ha accolto con generosità di venire incontro alle numerose richieste di pellegrini che desiderano incontrarlo. Per questo un sabato al mese secondo il calendario ufficiale, vi sarà un’udienza speciale oltre le classiche udienze di ogni mercoledì». Per quella di domani sono già iscritte oltre 20.000 persone. Il Giubileo della Curia, del Governatorato e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede (22 febbraio) prevede una riflessione nell’Aula Paolo VI alle 8.30 tenuta da P. Marko Rupnik, seguita dalla processione per piazza San Pietro con il passaggio della Porta santa e la celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Papa.