Giubileo 2025
Giubileo 2025: mons. Nerbini (Prato), “malati e detenuti hanno bisogno di speranza”
Tra i luoghi giubilari della diocesi anche ospedale e carcere
Il vescovo di Prato, mons. Giovanni Nerbini, ha stabilito con decreto che per tutta la durata dell’Anno Santo, fino al 28 dicembre 2025, siano costituite chiese giubilari – insieme alla cattedrale di Santo Stefano – i quattro santuari mariani presenti in diocesi di Prato (santa Maria delle Carceri, Santa Maria del Soccorso, Santa Maria della Pietà e Santa Maria del Giglio), la basilica di San Vincenzo e Santa Caterina de’ Ricci e le cappelle dell’ospedale e del carcere.
“Nella bolla di indizione, tra le altre cose, il Santo Padre parla espressamente dei malati, che sono quelli che hanno più bisogno di essere illuminati dalla speranza – spiega mons. Nerbini – e anche dei carcerati, che hanno davvero bisogno che di fronte a loro si accenda un “sole”, proprio nel luogo dove vivono nella disperazione. Mi sembrava importante che entrambi, in particolare i carcerati, impossibilitati a muoversi, potessero vivere il Giubileo in modo pieno e che lo potessero fare là dove spesso perdono il senso della speranza nel futuro”. Nei prossimi mesi si terranno delle celebrazioni eucaristiche nel carcere della Dogaia e nell’ospedale Santo Stefano in occasione del Giubileo.
Secondo il decreto del vescovo in queste chiese “sarà possibile ottenere l’indulgenza giubilare”, secondo le consuete disposizioni della Chiesa (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) e le specifiche disposizioni stabilite dalla Penitenzieria apostolica per il Giubileo 2025 se, individualmente, o in gruppo, “visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio”.