Vita Chiesa

GIOVANNI PAOLO II, NUOVO APPELLO SULLE RADICI CRISTIANE DELL’EUROPA

“Preghiamo perché, anche ai nostri giorni, il messaggio universale di Cristo, affidato alla Chiesa, sia luce di verità e sorgente di giustizia e di pace per i popoli del Continente e del mondo intero”. Lo ha detto ieri Papa Giovanni Paolo II, affacciandosi alla finestra del suo studio nel palazzo apostolico vaticano prima della consueta recita dell’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in piazza San Pietro. Ricordando che sabato scorso la Chiesa ha celebrato la festa dei santi Cirillo e Metodio, apostoli dei popoli slavi e patroni d’Europa insieme con san Benedetto Abate, il Pontefice ha sottolineato come essi abbiano “contribuito in modo determinante a far sì che l’Europa cristiana potesse respirare con due polmoni: quello dell’occidente e quello dell’oriente”. Come è infatti impossibile pensare alla civiltà europea senza l’opera e l’eredità benedettina, ha detto il Papa, “così non si può prescindere dall’azione evangelizzatrice e sociale dei due santi Fratelli di Salonicco”.

Nel corso del tradizionale appuntamento domenicale, il Pontefice ha anche ricordato in particolare che “in questi mesi, sono coinvolti nel processo di integrazione politica del Continente alcuni Paesi dell’Est europeo, dove operarono i santi Cirillo e Metodio. Sono Nazioni portatrici di una specifica ricchezza culturale e spirituale: in esse il Cristianesimo ha esercitato una straordinaria forza di coesione, nel rispetto delle loro peculiari caratteristiche”.

Lodando il metodo missionario di Cirillo e Metodio, i quali, mossi dall’ideale di unire in Cristo i nuovi credenti, adattarono alla lingua slava i testi liturgici e alle consuetudini dei nuovi popoli il diritto greco-romano, il Papa ha poi messo in risalto come “l’incontro tra il Vangelo e le culture abbia fatto sì che l’Europa diventasse un ‘laboratorio’ dove, nel corso dei secoli, si sono consolidati valori significativi e duraturi”. Misna