La Chiesa Cattolica è convinta che il Vangelo di Cristo, che ha costituito elemento unificante dei popoli europei durante molti secoli, continui a rimanere ancor oggi una inesauribile fonte di spiritualità e di fraternità. Lo ha detto ieri Giovanni Paolo II, prima della recita dell’Angelus domenicale insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti nel cortile interno del palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Il prenderne atto torna a vantaggio di tutti ha spiegato il Pontefice precisando che il riconoscere esplicitamente le radici cristiane dell’Europa nel testo del Trattato costituzionale dell’Unione Europea, ora allo studio dei governi dei vari Paesi, diventa per il Continente la principale garanzia di futuro. Il Papa ha poi ricordato che “un buon ordinamento della società deve radicarsi in autentici valori etici e civili, il più possibile condivisi dai cittadini”. Il Papa ha anche rivolto il suo pensiero all’attuale processo di integrazione europea e, in particolare, al ruolo determinante delle sue istituzioni, all’Unione Europea, impegnata a cercare forme nuove di apertura, incontro e collaborazione fra i suoi Stati membri,n al Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo, e all’annessa Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che assolvono il nobile compito di realizzare l’Europa delle libertà, della giustizia e della solidarietà. Il Santo Padre ha anche menzionato l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa che si dedica a promuovere la causa delle libertà fondamentali delle persone e delle Nazioni del Continente. Giovanni Paolo II ha poi invocato Maria Santissima, perché faccia sì che non venga mai meno, nella costruzione dell’Europa di oggi e di domani, quell’ispirazione spirituale che è indispensabile per operare in modo autentico a servizio dell’uomo. Tale ispirazione trova nel Vangelo una sicura garanzia a vantaggio della libertà, della giustizia e della pace di tutti, credenti e non credenti.Misna