Vita Chiesa

GIOVANNI PAOLO II: «NON ABBIATE PAURA», IL MESSAGGIO DELLA CEI

“In un mondo spesso smarrito, egli ha costituito un riferimento sicuro, un profeta che non ha mai smesso di additare la via di una speranza affidabile, di un amore alla portata di ogni uomo”. Così i vescovi italiani, in un messaggio diffuso oggi dalla presidenza della Cei, ricordano Giovanni Paolo II, alla vigilia della sua beatificazione, e sottolineando che la sua vita “è stata il suo messaggio più efficace, fatto di sguardi, gesti e segni che hanno toccato i cuori”. “L’imperativo con il quale il 22 ottobre del 1978 ha iniziato il suo servizio – “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!” – ha segnato il suo lungo pontificato”, si legge nel messaggio, in cui i presuli si soffermano sui significati di questo imperativo. ““Non abbiate paura” della fede, anzitutto: “Giovanni Paolo II non si è stancato di ricordare quanto sterile e fuorviante si riveli il tentativo di voler escludere Cristo dalla storia. Con veemenza, il Papa ha scosso le coscienze per renderle consapevoli di quanto sia disumana la pretesa di costruire la città senza Dio: è la torre di Babele dell’ideologia marxista, che ha imbrigliato interi popoli nelle maglie di un sistema dittatoriale; è la deriva del capitalismo, che spinge a un individualismo alieno all’orizzonte del bene comune”.Karol Wojtyla – si legge nel messaggio della Cei – “è stato il primo Pontefice a entrare in una sinagoga e pregare con i nostri ‘fratelli maggiori’, gli ebrei; è stato anche il primo a varcare la soglia di una moschea e incontrare i ‘fratelli’ musulmani. È colui che, senza confusioni, ha invitato i rappresentanti di tutte le religioni a pregare per la pace”. Senza contare gli “innumerevoli viaggi in Italia e in ogni parte del mondo”. Il suo “amore per la Chiesa”, inoltre, “è stato tale da indurlo a chiedere perdono per le mancanze commesse dai credenti”. “Non abbiate paura” – mai – della vita: “da quella nascente, fin dal concepimento, a quella segnata dalla vecchiaia, ugualmente sacra e inviolabile”, altro insegnamento del Papa, che “da anziano e sofferente, ha testimoniato in prima persona un totale rispetto per essa”. “Se Giovanni Paolo II ha saputo incrociare i drammi del nostro tempo e aprirli alla luce pasquale è stato grazie alla sua fedeltà al Vangelo e all’uomo, ‘prima e fondamentale via della Chiesa’”, scrivono i vescovi itlaiani, chiedendo che “ne sia sempre rispettata la vita e promossi la dignità e il diritto alla famiglia, al lavoro, alla libertà religiosa”; linee, queste, sulle quali, “particolarmente in questo decennio dedicato all’educazione”, la Cei rilancia il suo “impegno missionario”, convinta di “svolgere così un servizio indispensabile all’unità e al bene del Paese”.Sir