Non ci sarà pace sulla terra fino a quando perdureranno le oppressioni dei popoli, le ingiustizie sociali e gli squilibri economici tuttora esistenti. È il forte messaggio lanciato dal Santo Padre ieri pomeriggio nel corso della celebrazione liturgica per il Mercoledì delle Ceneri a cui, come di consuetudine, il Vescovo di Roma prende parte ogni anno, nella suggestiva chiesa romana di Santa Sabina all’Aventino. Il Papa ha quindi invitato i fedeli alla conversione e alla penitenza. Un gesto, quello dell’imposizione per taluni d’altri tempi, che stride certo con la mentalità dell’uomo moderno ha commentato il Papa – ma questo ci spinge ad approfondirne il senso scoprendone la singolare forza di impatto. Nella giornata di digiuno e preghiera indetta per la pace nel mondo, Giovanni Paolo II non ha nominato esplicitamente la crisi irachena ma ha comunque fatto riferimento alle minacce di guerra che incombono sul mondo. Secondo il Papa, per i grandi e auspicati cambiamenti strutturali non bastano iniziative ed interventi esterni; si richiede innanzitutto una corale conversione dei cuori all’amore. In merito al significato dell’imposizione delle Ceneri, il Pontefice ha ricordato che il gesto ha il triplice significato di spingere i credenti a riconoscersi creature, proclamarsi peccatori, ravvivare la speranza del definitivo incontro con Cristo nella pace del cielo. In questa prospettiva di gioia – ha spiegato – i credenti sono impegnati a fare tutto il possibile per anticipare nel tempo presente qualcosa della pace futura. Ciò suppone la purificazione del cuore e il rafforzamento della comunione con Dio e con i fratelli. A questo mirano la preghiera e il digiuno a cui, dinanzi alle minacce di guerra che incombono sul mondo, ho invitato i fedeli. Con la preghiera ci rimettiamo totalmente nelle mani di Dio, e da lui attendiamo l’autentica pace. Il Papa ha imposto le ceneri con la tradizionale formula ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai in una basilica gremita come sempre da numerosi fedeli e dove quest’anno era presente anche il presidente della camera dei deputati Pier Ferdinando Casini, unico tra le autorità istituzionali italiane ad aver pubblicamente aderito all’appello del Papa per la giornata di preghiera e di digiuno. Misna