Vita Chiesa
GIOVANNI PAOLO II: ANNO DEL ROSARIO E CINQUE NUOVI MISTERI
La proclamazione dell'”Anno del Rosario” e l’introduzione, nella preghiera mariana più diffusa del mondo, di cinque nuovi “misteri della luce”, legati ai momenti salienti della vita pubblica di Gesù. Inizia così il venticinquesimo anno di pontificato di Giovanni Paolo II, che festeggia oggi il suo 24° “compleanno” da Papa con la pubblicazione della Lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”, dedicata appunto al Santo Rosario.
Pur “caratterizzato dalla sua fisionomia mariana”, scrive Giovanni Paolo II nell’introduzione alla lettera, il Rosario “è preghiera dal cuore cristologico” che con la sua “semplicità e profondità rimane, anche in questo terzo millennio, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità”. Definendo la nuova lettera apostolica un “coronamento mariano” della “Novo millennio ineunte” (la precedente lettera apostolica, scritto dal Papa a conclusione dell’anno giubilare), Giovanni Paolo II ha proclamato l’anno che va dall’ottobre di quest’anno all’ottobre del 2003 “Anno del Rosario”, invitando le “singole comunità ecclesiali” ad “integrare e consolidare i piani pastorali” con la recita di questa preghiera, che “porta al cuore stesso della vita cristiana ed offre un’ordinaria quanto feconda opportunità spirituale e pedagogica per la contemplazione personale, la formazione del popolo di Dio e la nuova evangelizzazione”.
Per “potenziare lo spessore cristologico” del Rosario, “in armonia con l’ispirazione” del Concilio Vaticano II, il Papa ha deciso di aggiungere “un’opportuna integrazione” alla tradizionale scansione della preghiera in tre cicli di misteri (gaudiosi, dolorosi e gloriosi), introducendo i “misteri della luce”, basati su “alcuni momenti significativi della vita pubblica di Gesù”: il Battesimo nel Giordano, le nozze di Cana, “l’annuncio del Regno di Dio con l’invito alla conversione”, la Trasfigurazione e l’istituzione dell’Eucaristia.
“E’ negli anni della vita pubblica che il mistero di Cristo si mostra a titolo speciale quale mistero di luce”, e in cui “contempliamo aspetti importanti della persona di Cristo quale rivelatore definitivo di Dio”, spiega Giovanni Paolo II, invitando la comunità ecclesiale a recitare i misteri della luce “dopo aver ricordato l’incarnazione e la vita nascosta di Cristo” e “prima di soffermarsi sulle sofferenze della passione e sul trionfo della resurrezione”; la collocazione scelta dal Papa per i nuovi misteri è dunque è tra quelli gaudiosi e quelli dolorosi, e il giorno consigliato è il giovedì (prima destinato nella devozione popolare alla seconda meditazione settimanale dei misteri gaudiosi).