Prato

Giovannelli: «Diciamo basta a chi getta fango sulla Misericordia»

di Gianni Rossi

Allora, avvocato, il progetto è stato approvato. Prevale più la soddisfazione o l’amarezza per le polemiche che l’hanno accompagnato?«La delibera del trasferimento della sede operativa è stata approvata dal Magistrato con una maggioranza larghissima: 9 voti a favore, 2 astenuti, 2 contrari. Non posso che esprimere la mia soddisfazione: tale maggioranza mostra come il progetto sia ampiamente condiviso. D’altra parte siamo giunti al voto dopo un’ampia informazione e un approfondito esame della questione». Si sarebbe aspettato tutte queste polemiche?«Le polemiche sostanzialmente sono nate nell’estate scorsa, perché precedentemente il Magistrato aveva all’unanimità dato mandato al proposto di trattare l’operazione. Avevo messo in conto che ci potessero essere delle contrarietà, ma poi francamente gli evidenti risultati delle perizie commissionate si credeva potessero attenuare il contrasto». Facciamo un passo indietro: polemiche, anni di lavori, un trasloco non indifferente per avere cosa in più, a conti fatti?«Certo, ci vorranno tempi non brevi per realizzare questo progetto. Ma tra non molti anni la Misericordia avrà una nuova sede operativa, adeguata ad accogliere in modo razionale i servizi amministrativi, sanitari e funerari. Innanzitutto aumenteranno gli spazi a disposizione: rispetto all’attuale sede, avremo a disposizione 1.200 metri quadri in più; c’è da considerare poi che i locali di via del Seminario, essendo stati inseriti nella Zona a traffico limitato, sono diventati più difficili da raggiungere con mezzi propri: la nuova sede risolverà definitivamente questo problema mettendo a disposizione ben 4.000 metri quadri circa di piazzali, soprattutto per parcheggi-auto; infine il progetto offrirà una struttura più funzionale e razionale nella disposizione degli spazi e dei servizi». Ripercorriamo l’accordo: la Misericordia compie una permuta con la Provincia: a quest’ultima vanno la sede operativa di via del Seminario e palazzo Gori, la Provincia cede in cambio la sede Asm di via Galcianese – a sua volta acquistata dal Comune – aggiungendovi un conguaglio in denaro. A quanto ammonta il conguaglio? Il valore economico dello scambio è congruo? «Ben tre perizie diverse confermano la congruità dello scambio in termini economici. Il conguaglio ammonta a 1.330.000 euro, che ci serviranno ad adeguare una parte consistente della nuova sede. Nello schema di contratto è prevista una condizione a cui è subordinata l’efficacia dell’accordo: il Comune dovrà predisporre la variante al piano regolatore, necessaria a prevedere nell’area di via Galcianese servizi di natura socio-sanitaria. Ma questa operazione deve essere apprezzata anche per un altro fondamentale aspetto: l’acquisto di un immobile da un ente pubblico consente un cospicuo vantaggio fiscale che non avremmo avuto se avessimo rilevato un immobile da un privato. Grazie alla permuta, la Misericordia non paga né l’imposta di registro, né l’iva: a conti fatti risparmiamo rispettivamente il 10 e il 20%, per un totale, in questocaso, di circa 686.000 euro, più di un miliardo e 300 milioni delle vecchie lire». La Misericordia, ha obiettato qualcuno, non avrebbe potuto direttamente rilevare l’immobile dell’Asm?«Intanto il Comune non ha mai messo in vendita la sede dell’Asm secondo le sue procedure. Poi è stata la Provincia a dichiararsi disponibile nei confronti della Misericordia a questo scambio e il Magistrato l’ha ritenuto vantaggioso: del resto sarebbe stato difficile acquistare senza permutare, perché il denaro che sarebbe occorso non è nella disponibilità dell’Arciconfraternita e sarebbe stato necessario, quindi, ricorrere all’indebitamento. Ma la prudenza e il buon senso, prima ancora dei pareri tecnici, ci sconsigliano di accendere dei mutui onerosi». È per questo motivo che il Magistrato ha deciso di inserire nello scambio anche Palazzo Gori?«Gli spazi della sede storica di via Convenevole sono a parere del Magistrato sufficienti. La Provincia era interessata anche a quel palazzo. Venderlo ci consente di disporre di buona parte del denaro necessario alla ristrutturazione, senza dover ricorrere – ripeto – all’indebitamento». Qualcuno ha paventato rischi igienico-ambientali in via Galcianese.«Noi per primi abbiamo voluto vederci chiaro. Per questo abbiamo affidato una perizia la quale esclude in maniera netta che vi siano tali rischi. Tuttavia, nel preliminare, come ho già detto, c’è una clausola che impegna l’ente cedente “a procedere a proprie cure e spese agli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale delle aree che eventualmente dovessero risultare inquinate”». Su un altro aspetto si sono appuntate alcune critiche: della perizia ambientale è stato incaricato un professionista che ha lavorato in passato anche per Asmiu.«Il perito è un libero professionista che in passato ha lavorato a contratto con l’Asmiu. Non è stato un dipendente dell’azienda. Oggi non intrattiene rapporti con Asm. È una persona tra le più competenti in materia perché si è occupato di risanamento ambientale. Il fatto che abbia lavorato con Asmiu, semmai, aggiunge competenza e conoscenze che sono tornate sicuramente utili anche per la redazione della perizia». Sa bene che le critiche si sono appuntate anche su di lei, consulente legale della Provincia. Cosa risponde?«Sono stato incaricato della trattativa insieme al provveditore e al governatore della Misericordia da un voto unanime del Magistrato, al quale ho riferito numerosissime volte e sempre ad ogni passaggio. I rappresentanti della Misericordia, che hanno partecipato alla lunga trattativa, hanno agito nell’esclusivo interesse della loro istituzione, come documentano i metodi seguiti e i risultati ottenuti. Non vedo cosa c’entri il fatto che la Provincia come legale di fiducia affidi al mio studio alcune specifiche pratiche, fra le quali, ovviamente, mai è stata compresa quella in questione. Il fatto, poi, che l’interlocutore sia un’amministrazione pubblica, soggetta alle leggi di contabilità e di bilancio, garantisce di più sull’assoluta trasparenza dell’operazione». Il Comitato che si autodefinisce «in difesa della Misericordia» annuncia azioni legali. Come risponde?«Non riesco ad immaginare quali azioni legali possa intraprendere il Comitato. Per prima cosa la delibera è stata approvata dall’organo competente e oltretutto con larga maggioranza e dopo aver acquisito diversi pareri tecnici. Peraltro l’operazione è ampiamente condivisa dalla maggioranza della fratellanza. Di recente i presidenti delle 25 sezioni, che rappresentano tutti gli iscritti, hanno sottoscritto un documento unanime di approvazione del trasferimento. Leggo ora di esposti e denunce: spero che chi intende farlo si assuma la responsabilità anche giuridica di quel che afferma e si firmi. Nell’ordinamento, d’altra parte, ci sono anche i reati di diffamazione e di calunnia: certamente il Magistrato non potrà tollerare che si continui a gettare fango sull’istituzione. E poi mi lasci dire una cosa: il Comitato ha pubblicamente affermato di aver raccolto 500 firme. Ebbene: a fronte di oltre 50.000 iscritti, sono meno dell’1%». Tra pochi mesi l’attuale Magistrato terminerà il suo mandato. C’è da realizzare il progetto della nuova sede, da Lei impostato. Tutti si aspettano che lei, avvocato, si ripresenti alle elezioni…«Quando assunsi l’incarico, sollecitato da tanti e dal voto unanime del Magistrato, dissi che non avrei potuto garantire la presenza per più di due anni. Ne sono trascorsi tre e mezzo. È noto che ho molti impegni professionali e di altro tipo, come legale, tra l’altro, incaricato anche da molte istituzioni ecclesiastiche, tra cui la Conferenza Episcopale Italiana. Vedremo come si metteranno le cose al momento delle elezioni, ma voglio dire, fino da ora, che se servisse, anche per rasserenare il clima, il mio mandato è davvero a disposizione della Misericordia».