Toscana
Giovani in viaggio per ricostruire una politica dal basso
di Leonardo Chiarelli
Tocca in questi giorni la Toscana la tappa del percorso che «Tune Up» promuove in giro per l’Europa, portando con se una delegazione di giovani provenienti da Inghilterra, Romania e Italia.
«Tune Up» è infatti un progetto co-finanziato dal programma europeo «Youth in Action» dell’Unione Europea ed è promosso dalla Regione Toscana – Assessorato alle Politiche Sociali, in collaborazione con importanti partner internazionali: Centro Nazionale per il Volontariato (Italia), REVES Network (Belgio), Chance for Life (Romania), Centro di Volontariato Hammersmith&Fulham (Inghilterra). Partecipa a questa iniziativa anche Filigrane, il coordinamento delle politiche giovanili della Regione.
Arrivata ieri a Firenze la delegazione inglese e rumena, composta da 8 giovani tra i 18 e i 25 anni ,e 6 operatori giovanili tra i 26 e i 30 anni, per ciascun paese, insieme alla delegazione italiana si è discusso, presso la Sala Pistelli della Provincia di Firenze, di politiche sociali e in che modo è possibile investire sui giovani.
A partecipare al dibattito anche l’assessore al welfer della Regione Toscana Salvatore Allocca « in un momento di difficoltà per la Regione, costretti anche a tagli dolorosi, dobbiamo comunque concentrare le nostre forze e risorse su un tema, che non sia solo di diminuzione di servizi ma anche di investimento, e credo che l’investimento maggiore debba essere fatto sui giovani». «Noi vediamo sempre le nuove generazioni come una bomba innescata, continua Allocca io credo che siano invece una grande risorsa, molti dei giovani qui presenti hanno conoscenza di lingue e una conoscenza di percorsi di vita che possono essere messi a frutto per comprendere meglio le dinamiche del mondo moderno». I giovani come risorsa, come un bene prezioso, portatori di nuove idee, «i giovani non rappresentano solo un segmento anagrafico insiste Allocca ma una nuova condizione sociale importante».
Un dialogo quindi tra amministratori della politica e giovani cittadini che si affacciano al mondo per dire la propria, portando le proprie idee, esperienze, e i propri dubbi circa quelli che sono gli investimenti che vengono stanziati per le politiche giovanili, in Italia e in Europa. «Ciascuno di noi ha portato le proprie esperienze racconta Suki, 22anni, una ragazza della delegazione rumena in questa settimana metteremo le basi per costruire dei progetti su idee comuni scaturite dai nostri dibattiti, per costruire qualcosa di realmente concreto».
L’incontro tra giovani come occasione di confronto come ci dice Riccardo Ranà, 22 anni, che parla per la delegazione italiana «è stato interessante sentire parlare i ragazzi inglesi che vengono da un’esperienza di politiche sociali diversa e più positiva rispetto a quella italiana. Altrettanto interessante continua Riccardo è stato ascoltare l’esperienza rumena con una visione più squadrata della realtà giovanile, che viene dal basso, data la mancanza di strutture e sovrastrutture, e con una tenacia che forse noi giovani italiani non abbiamo».
Paesi molto diversi a confronto, non per insegnare all’altro ma per costruire un a nuova realtà, come ha spiegato Alina, 23 anni, inglese «all’inizio ero dubbiosa perché non sapevo se avremmo avuto uno scambio con gli italiani, pensavo di consigliare semplicemente agli italiani come migliorare le loro politiche giovanili, poi ho capito che era un dibattito, un confronto dove ciascuno di noi portava le proprie idee per fare di più».
Il percorso, dopo aver percorso le due tappe, in Inghilterra e in Romania si concluderà con una conferenza finale di valutazione e organizzazione dei risultati a Bruxelles.