La vita è fatta anche di rischi, di incognite, di mistero. Per intraprendere un viaggio bisogna sempre fare un investimento di fiducia: «Facciamo la scommessa di chiedere ai giovani di mettersi in cammino per comunicare qualcosa di sé e per dire al Signore: “Guarda, io ci sono! In questo tempo di cammino io mi sto aprendo a te, vedi tu se vuoi fare qualcosa”». Durante la consulta diocesana di pastorale giovanile, che si è svolta lo scorso 6 febbraio presso il seminario maggiore arcivescovile di Firenze, don Renato Barbieri e don Leonardo Tarchi – incaricati per il settore giovani – hanno esposto ai rappresentanti, sacerdoti, religiosi e giovani dei diversi vicariati presenti, il programma del pellegrinaggio diocesano che si terrà dal 2 al 9 agosto da Firenzuola a Castelfiorentino, in preparazione al Sinodo dei vescovi sui giovani. Il 10 agosto i pellegrini si trasferiranno a Pistoia per una giornata regionale di festa e preghiera insieme ai ragazzi di altre diocesi della Toscana e di Vicenza, e da qui la bussola girerà verso la capitale per l’incontro con Papa Francesco.Il pellegrinaggio estivo sarà un tempo-spazio caratterizzato dalla fatica di camminare sotto il sole di agosto e dal silenzio; un tempo-spazio per rinnovare amicizie e far nascere relazioni nuove; un tempo-spazio prezioso per ritornare a se stessi. Come dice don Bledar Xhuli – direttore dell’ufficio diocesano pellegrinaggi, turismo, sport e tempo libero e Guida di Terra Santa – nel suo intervento sul valore pastorale del pellegrinaggio, «perché mettersi in cammino? Perché sei chiamato a metterti in movimento e rompere con la routine, con il tuo mondo abituale, per trovare te stesso; il pellegrinaggio è luogo di incontro e di affidamento. Magari arrivi alla meta e non provi quell’emozione che pensavi, quel cambiamento che credevi; ma la vita ti è già cambiata proprio per quello che hai vissuto camminando. Perché la meta è l’incontro con Gesù». Papa Francesco ha chiesto di far camminare i giovani italiani e le diocesi, da Nord a Sud, si stanno organizzando. I giovani fiorentini in particolare attraverseranno le vie del Mugello, calpestando le impronte dei santi e dei testimoni della fede loro conterranei, quali San Cresci, San Zanobi, Santa Verdiana, il «sacerdote-educatore» don Lorenzo Milani, il «sindaco santo» Giorgio La Pira e Fioretta Mazzei. Il tempo per riflettere su queste figure sarà durante la tappa intermedia del 6 agosto a Firenze. Sottolinea don Renato Barbieri: «il camminatore sta attento a quello che vede, ma non si ferma molto perché sa che deve andare». I pellegrini si tratterranno nel capoluogo due mezze giornate: in una ci sarà il tempo per stare in meditazione sulle vite e sulle opere che hanno contraddistinto i suddetti personaggi; l’altra sarà dedicata al servizio. Il 7 pomeriggio i giovani riprenderanno la strada che li condurrà alla prima meta del cammino diocesano, il santuario di Santa Verdiana a Castelfiorentino. Per i sacerdoti e gli educatori che hanno a cuore i ragazzi, quelli che frequentano i gruppi parrocchiali e quei giovani che si vedono raramente, la provocazione per questo 2018 sinodale – continua don Renato – è di «far nascere in loro il desiderio di partire, lasciando a casa delle cose e delle persone, per entrare in un tempo nuovo». È fondamentale nei prossimi mesi restare in ascolto dei giovani e capire cosa pensano e desiderano. Durante la quaresima verranno organizzati degli incontri zonali per presentare loro il cammino estivo, anche attraverso le parole di qualcuno che ha vissuto l’esperienza del pellegrinaggio in passato e può trasmettere l’entusiasmo del cambiamento personale. Il primo di questi appuntamenti – che saranno occasione per dar vita a una rete di relazioni tra giovani vicini di casa – è per i vicariati di Porta al Prato, Porta San Frediano e Rifredi, domenica 18 febbraio presso la chiesa di San Donato in Polverosa, dalle ore 19 con la messa degli universitari e non solo, e a seguire cena e incontro nei locali della parrocchia.