Ho un figlio che a settembre si sposa: il primo dei miei 7. Avendo contribuito attivamente ad abbassare il deficit di natalità, speravo di avere un aiuto dal finanziamento che il governo ha concesso alla regione Toscana per l’acquisto della casa da parte delle giovani coppie. Scopro che difficilmente ciò potrà accadere, perché la Regione, stravolgendo le condizioni per l’accesso al finanziamento stesso, lo subordina all’esistenza di figli anche se solo concepiti. Tanto più che il governo fa esplicito riferimento all’articolo 29 della Costituzione, che parla di famiglia fondata sul matrimonio, mentre la Regione lo estende anche alle coppie di fatto. Come se uno ricevesse dei soldi per andare in montagna e poi va al mare.Il capogruppo della Margherita Monaci ha ottenuto che, se avanza qualcosa, lo si potrà dare anche a quelli che ne avrebbero più diritto. Gabellando per raffinata mediazione politica una evidente presa in giro. Se la forza della Margherita è tutta qui meglio cambiare fiore.Bruno BaccaniScandicci (Fi)La legge regionale n. 5 del 20 gennaio 2004 (disponibile sul nostro sito assieme ai moduli per la domanda) rende disponibile fondi stanziati dal governo per agevolare l’acquisto della prima casa da parte di famiglie di nuova costituzione. Ma a causa dell’esiguità del finanziamento (sufficiente ad aiutare appena 350 famiglie), si è scelto di limitare la platea dei beneficiari alle sole nuove famiglie o convivenze stabili con un figlio in arrivo o minore di 6 anni. È un ragionamento che si può anche condividere: se devo dare un aiuto a pochi e preferibile che lo dia a chi è in uno stato di bisogno maggiore e, certamente, tra una coppia senza figli ed una con un bambino piccolo o in arrivo la preferenza va data a quest’ultima. Da notare, tra l’altro, che per la prima volta anche il bambino non nato è origine ed oggetto di precisi diritti. Le perplessità riguardano invece l’equiparazione tra famiglie, fondate sul matrimonio, e altre forme di convivenza. È giusto aiutare un bambino a prescindere dalla condizione civile dei genitori, ma in una legge che doveva favorire la famiglia questa scelta può generare confusione.Claudio Turrini