Vita Chiesa

GIOVANI: A LORETO «L’AGORÀ» DOPO LA XX GMG DI COLONIA

“Di fronte alle circostanze difficili in cui si trovano a vivere alcune popolazioni del bacino mediterraneo, alla necessità del dialogo interreligioso e dello sviluppo della stessa area, la IV edizione dell’Agorà dei giovani del Mediterraneo propone una riflessione sui problemi concreti del nostro tempo, aiutando a declinare il Vangelo nella vita concreta”. Così commenta l’iniziativa, che si svolge da stamattina al 10 settembre a Loreto, presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso, e dall’11 al 16 con ospitalità nelle diocesi italiane, don Paolo Giulietti, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile. Sul tema “Beati quelli che desiderano ardentemente ciò che Dio vuole: Dio esaudirà i loro desideri” si riuniranno 70 giovani, dai 18 ai 30 anni, di 22 Paesi del Mediterraneo, dalla Libia alla Bosnia, dall’Egitto alla Giordania, da Israele alla Serbia. “Elemento qualificante dell’appuntamento di quest’anno – osserva don Giulietti – è la collaborazione delle Conferenze episcopali francese, spagnola e portoghese e la presenza di relatori e testimoni di diversi Paesi”.

All’Agorà dei giovani del Mediterraneo parteciperanno tra gli altri padre Christophe Roucou, direttore dell’Ecole pour la Mission, il rabbino capo della comunità ebraica di Milano Giuseppe Laras, padre Elias Chacour dell’Università Mar Elias di Ibillime (Israele), suor Helen Alford decano della facoltà di Scienze sociali Angelicum della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino.

L’incontro si concluderà, la sera del 10 settembre, con “EurHope”, la veglia di preghiera e il pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto, nel decennale della visita a Loreto di Giovanni Paolo II (9-10 settembre 1995) e del suo incontro con 400.000 giovani di tutta Europa. A guidare i pellegrini sarà l’arcivescovo di Belgrado, mons. Stanislav Hoèevar.

“I frutti di questa esperienza – conclude don Giulietti – non si vedranno a breve termine, ma l’auspicio è che nel tempo questi giovani siano portatori nei loro Paesi della civiltà dell’amore, come chiedeva Giovanni Paolo II, e rivoluzionari nell’amore, volgendosi senza riserve a Dio, come ha invitato Benedetto XVI durante la XX Gmg di Colonia”.Sir