La Toscana non dimentica. Sono oltre 250 le iniziative organizzate in tutte le province con lo scopo di mantenere vivo ed intenso il ricordo delle tragedie individuali e collettive vissute in quegli anni bui e cupi. Per consentire soprattutto a ragazzi e ragazze di conoscere, di sapere e far sì che il ricordo funga da antidoto al ripetersi di determinati fatti. Le celebrazioni del Giorno della Memoria 2009 avranno il loro culmine con la partenza da Firenze, il 25 gennaio, del Treno della Memoria. Il convoglio, alla sua sesta edizione, porterà oltre 500 ragazzi e 100 insegnanti toscani ad Auschwitz e Cracovia. Fino ad ora, grazie al Treno, oltre 4000 studenti hanno potuto visitare uno dei luoghi simbolo della Shoah.Promosso da Regione con il contributo della Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza Luoghi della Memoria Toscana di Figline di Prato e realizzato in collaborazione con le Province toscane, con il Circondario Empolese-Valdelsa e con le Aziende Regionali per il Diritto allo Studio Universitario dei tre Atenei toscani, vedrà la partecipazione anche di alcuni testimoni, rappresentanti di istituzioni, associazioni di ex deportati, comunità ebraiche ed enti e associazioni della società civile. I momenti chiave saranno le visite ai campi di Auschwitz-Birkenau e Auschwitz I. Previste alcune iniziative collaterali come il concerto di musica Klezmer, la sera del 26 gennaio nella suggestiva atmosfera della Sinagoga Tempel di Cracovia, con gli italiani Klezmorim ed i polacchi Sholem; l’incontro degli studenti, il 27 gennaio, con i testimoni: le sorelle Andra e Tatiana Bucci deportate, ancora bambine, ad Auschwitz, Marcello Martini, giovane staffetta partigiana della resistenza toscana, deportato all’età di quattordici anni a Mauthausen, e Maria Rudolf giovane donna partigiana di diciassette anni, prima imprigionata nelle carceri di Gorizia e Trieste, poi deportata ad Auschwitz ed infine a Flossenburg e Plauen. Sarà inoltre proiettata l’intervista che Piero Terracina, deportato all’età di quindici anni ad Auschwitz, ha rilasciato alla Mediateca Regionale. Gli studenti saranno poi i protagonisti del progetto ‘Un nome, una storia: uno di noi’. Ciascun ragazzo, in occasione della visita del 26 gennaio ad Auschwitz-Birkenau, pronuncerà il nome di una delle vittime di Auschwitz, difronte al Memoriale, della quale avrà approfondito vita e storia.Oltre al Treno sono previsti in tutte le province toscane incontri con testimoni e superstiti, seminari, mostre, film, spettacoli, presentazioni di libri e documentari. Molto interessanti due rassegne, una cinematografica e una teatrale. La prima, organizzata in collaborazione con la Mediateca Regionale, è intitolata ‘Il cinema della memoria’ e propone dal 22 al 24 gennaio presso l’Auditorium dell’Istituto Stensen a Firenze, tre pellicole di recente realizzazione mai uscite nelle sale italiane. Si tratta di due film tedeschi (‘L’ultimo treno’ di Dana Vávrová e Joseph Vilsmaier e ‘Alla fine arrivano i turisti’ di Robert Thalheim) e uno francese (‘Il boschetto delle betulle’ di Marceline Loridan Ivens). Insieme a Fondazione Toscana Spettacolo sono inoltre state allestite dieci rappresentazioni teatrali che dal 19 gennaio al 7 febbraio verranno proposte in giro per la Toscana. Il programma completo degli eventi è scaricabile da www.regione.toscana.it/cultura/memoriadelpassato.Il Consiglio regionale si riunirà, in seduta solenne, il 27 gennaio a Massa, nel Palazzo Ducale. Parteciperanno, tra gli altri, il vice presidente della giunta regionale Federico Gelli ed il presidente del Consiglio Riccardo Nencini.Il percorso didattico che porterà al Treno della Memoria è iniziato nel 2008 con tutta una serie di iniziative che sono servite pe r preparare al meglio insegnanti e studenti ad affrontare un’esperienza unica dal punto di vista culturale ed emozionale. Nel corso dell’anno appena trascorso la Regione ha organizzato vari momenti formativi rivolti direttamente ai docenti ed indirettamente ai ragazzi. In particolare il convegno internazionale ‘Sterminio e stermini. Shoah e violenze di massa nel novecento’, a gennaio, il viaggio-studio a Berlino, marzo-aprile, e quattro convegni sul tema ‘A settant’anni dalle leggi razziali: non solo memoria’ promosso dalla Regione in collaborazione con gli atenei toscani, tra ottobre e dicembre.Da segnalare infine l’ultimo Meeting di San Rossore interamente dedicato al tema della lotta ad ogni forma di razzismo, in occasione della ricorrenza del 70° delle Leggi razziali in Italia. Nella ex tenuta presidenziale, nel 1938, venne firmato dal Re Vittorio Emanuele III e da Benito Mussolini il primo regio decreto che dettava disposizioni sulla difesa della razza nell a scuola italiana, poco tempo dopo la proclamazione del ‘Manifesto degli scienziati razzisti’. Nel luglio 2008, 70 anni dopo, la giunta regionale in seduta straordinaria ha approvato una delibera in cui, oltre a prendere le distanze dalle leggi razziali, ha fatto proprio il manifesto antirazzista degli scienziati, presentato a San Rossore da Marcello Buiatti. (cs-Federico Taverniti)