Italia
Giorno del Ricordo: Mattarella, “troppo a lungo ‘foiba’ fu sinonimo di occultamento della storia”
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia per il Giorno del Ricordo che si è svolta stamani al Quirinale

“La memoria storica è un atto di fondamentale importanza per la vita di ogni Stato, di ogni comunità. Ogni perdita, ogni sacrificio, ogni ingiustizia devono essere ricordati. Troppo a lungo ‘foiba’ e ‘infoibare’ furono sinonimi di occultamento della storia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia per il Giorno del Ricordo che si è svolta stamani al Quirinale. “La memoria delle vittime deve essere preservata e onorata. Naturalmente – dopo tanti decenni e in condizioni storiche e politiche profondamente mutate – perderebbe il suo valore autentico se fosse asservita alla ripresa di divisioni o di rancori”.
Dopo aver ricordato gli interventi di testimoni diretti della tragedia – Egea Haffner e Giulio Marongiu –, il Capo dello Stato ha ribadito loro “affetto e riconoscenza”. “Nelle esemplari parole che ci hanno offerto, si coglie un forte ammonimento per la pacificazione e la riconciliazione. Ogni popolo, ogni nazione, porta con sé un carico di sofferenze e di ingiustizie subite. Apprezziamo gli sforzi, fatti dagli storici dell’una e dell’altra parte, per avvicinarsi a una memoria condivisa. Ma, ove questo non fosse facilmente conseguibile, e talvolta non lo è, dobbiamo avere la capacità di compiere gesti di attenzione, dialogo, rispetto”. Quindi, l’invito ad “ascoltare le storie degli altri, mettere in comune le sofferenze, e lavorare insieme per guarire le ferite del passato”. “Se ci si pone dalla parte delle vittime, dei defraudati, dei perseguitati, la prospettiva cambia, i rancori lasciano il posto alla condivisione, e si rende valore al percorso di reciproca comprensione”.
“Oggi, nel nostro Continente, Stati e popoli che nel passato si sono combattuti sono insieme nell’Unione europea, condividendo valori, identità, principi, prospettive. Il progressivo allargamento della famiglia europea ha conseguito risultati giudicati fino a qualche decennio fa impensabili”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia per il Giorno del Ricordo che si è svolta stamani al Quirinale. “Si è trattato di un percorso che, in Europa, ha visto il ribaltamento della pretesa di dominazione, di secoli di guerre fratricide e rovinose – ha aggiunto –. Un percorso che ha ricomposto lacerazioni profonde, grazie alla cooperazione e al multilateralismo, offrendo oltre settant’anni di pace, sicurezza, benessere e stabilità al nostro continente e consentendo l’affermazione dei valori della libertà, dell’uguaglianza, della democrazia, del rispetto dello Stato di diritto”.
Soffermandosi sul cammino della pace, il Capo dello Stato lo ha definito “un cammino non sempre agevole, costellato da aperture e da ostacoli, ma che oggi più che mai va proseguito con coraggio, ostinazione e saggezza, sia all’interno dell’Unione sia alle sue frontiere, impegnandosi anche per favorire l’ingresso di nuovi membri – Paesi dei Balcani Occidentali che ne sono ancora esclusi, Ucraina, Moldova – e diffondendo nel continente lo spirito europeo, che esprime e persegue pace, dialogo, integrazione, collaborazione e sviluppo”. “Le nuove generazioni hanno ben compreso la sfida del tempo. Collaborano, lavorano, studiano e vivono insieme, trasformando le differenze in opportunità, e attuando, nei fatti, lo spirito dell’Unione europea”.