Cultura & Società

Giornate Fai all’aperto, sabato 27 e domenica 28 giugno oltre 200 luoghi aperti in più di 150 località d’Italia

Questa nuova edizione delle Giornate FAI si carica di un significato speciale ed emblematico: il momento storico che stiamo vivendo ha imposto a tutta la collettività di riorganizzarsi e reinventarsi, e il FAI è pronto per tornare a offrire al pubblico una ricca e intensa esperienza di visita, nel rispetto della massima sicurezza per tutti, cogliendo l’occasione per mettere al centro della propria proposta il patrimonio “verde” all’aperto di natura, ambiente e paesaggio del nostro Paese.

Il FAI persegue dalla nascita ’obiettivo di riavvicinare gli italiani alla natura e al paesaggio, per riscoprire e coltivare una cultura della natura e per favorire la conoscenza del patrimonio verde dell’Italia, a cominciare dai suoi Beni. La nostra missione si basa sul principio che “si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce”: comprendere la natura, dunque, si rivela il modo per educarci a “proteggerla”.

Oggi per un italiano sembra più facile riconoscere un monumento o una celebre opera d’arte che non le specie degli alberi intorno a noi, ma entrambe sono conoscenze fondamentali per un uomo colto e per un cittadino responsabile che abbia a cuore la tutela dell’immenso patrimonio italiano di arte e natura.

Ecco perché il FAI dalla crisi generata dalla pandemia ha cercato di cogliere un’opportunità e per la prima volta, dopo 35 edizioni di Giornate FAI, presenta un programma di aperture interamente dedicato al rapporto tra Cultura e Natura, coinvolgendo i Beni e i territori in cui operano, nell’ambito della missione del FAI, le sue delegazioni. Sarà sorprendente guardare l’Italia con occhi nuovi, e scoprire tutte le sue molteplici sfumature di “verde”.

Prendere parte alle Giornate FAI è anche un modo per partecipare alla missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione, che negli oltre due mesi e mezzo di chiusura ha interrotto tutte le attività, dalle visite nei Beni ai cantieri di restauro, agli eventi nazionali. Ora il FAI è ripartito, per questo, oltre al contributominimo – 3 euro per chi è già iscritto al FAI, 5 euro per i non iscritti – richiesto all’atto della prenotazione online, tutti i visitatori potranno iscriversi al FAI con le quote agevolate (riduzione di 10 euro) presso tutti i luoghi aperti e i Beni della Fondazione. L’elenco dei luoghi visitabili durante le Giornate FAI all’aperto offre al pubblico una variegata selezione di monumenti “verdi” e tutti all’aperto, tra cui diversi “Luoghi del Cuore” del patrimonio naturale e paesaggistico (promossi dal censimento in corso), inclusi itinerari o passeggiate nel verde urbano, campestre o montano (anche in relazione al “Progetto Alpe” recentemente lanciato dal FAI per promuovere la conoscenza e la requentazione dell’Italia interna sopra i 600 metri).

LUOGHI VISITABILI IN TOSCANA

Arezzo

Santa Maria delle Grazie, il Porticato. La costruzione della Chiesa risale agli anni 1435-1444. La chiesa riporta ancora tracce di stile gotico sebbene il portico e la loggia siano opere pienamente ascrivibili a uno stile rinascimentale. Tra la seconda metà degli anni Settanta e i primi anni Ottanta del XV secolo infatti alla facciata della chiesa fu addossata la strepitosa loggia di Benedetto da Maiano. Il grande storico dell’arte Mario Salmi arrivò a spiegare Santa Maria delle Grazie come “il primo esempio di piazza porticata del Rinascimento.”

Lastra a Signa (FI)

Giardino di Villa Caruso di Bellosguardo. La villa viene acquistata nel 1540 dalla nobile famiglia dei Pucci. Si deve al colto e raffinato abate Alessandro la decisione di farne dal 1585 un ritiro paradisiaco, con un raffinato parco di delizie naturali e artificiali. Già organizzato in settori geometrici, con una originale planimetria romboidale, nel Seicento il parco è ornato di elementi scenografici e di figure scultoree tratte da Ovidio e Orazio.

Sesto Fiorentino (FI)

Villa Guicciardini Corsi Salviati. L’imponente facciata barocca della villa denuncia la magnificenza dell’edificio, che si apre con un mosso prospetto anche sul giardino, il quale rivela, nelle diverse zone, le trasformazioni del gusto nei secoli. Il semplice giardino cinquecentesco viene ampliato tra Seicento e Settecento, abbellito da complessi giochi d’acqua, dotato di una grande ragnaia, di un vasto parterre di fiori, di una vasca rettangolare con le allegorie delle Quattro Stagioni. Attorno al 1815 il parco è adeguato ai gusti romantici con l’introduzione di piante esotiche, per le quali sono costruite serre riscaldate da stufe a vapore, e di un laghetto artificiale con un ponte in ghisa.

Castell’Azzara (GR)

Rocca Silvana. La rocca fu costruita nel IX secolo ed era un antico possedimento dell’Abbazia di San Salvatore al Monte Amiata. Nei secoli successivi divenne della famiglia Aldobrandeschi, assumendo un ruolo strategico per il controllo e lo sfruttamento delle vicine miniere di cinabro e mercurio ed entrando nelle mire espansionistiche di Siena, sotto la cui giurisdizione passò verso la metà del Trecento.

Bagni di Lucca (LU)

Le Architetture del Pardini ai Bagni di Lucca:Villa Fiori, edificata nella seconda metà dell’Ottocento, esempio architettonico con elementi neoclassici e neogotici frutto di rivisitazioni stilistiche degli inizi del Novecento; un piccolo ponte realizzato nel 1837, che collega l’Ospedale e il Tempietto Demidoff; il Casino dei Giouchi, costruito nel 1839 per volere di due imprenditori francesi Adrien Mathis ed Edouard Ginnestet; Hotel de Russie, realizzato nel 1838 e dove soggiornò la scrittrice inglese Louise de La Ramée detta Ouida.

Livorno

Orto Botanico del Mediterraneo – Villa Henderson. L’Orto Botanico del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, realizzato negli spazi retrostanti la Villa Henderson un tempo coltivati a ortaggi, è strutturato in modo da ricostruire alcuni ambienti caratteristici del Mediterraneo e del territorio della provincia di Livorno (Isola di Capraia, Monti nel tempo Livornesi, Isola d’Elba, Campiglia Marittima, Calafuria e dune litoranee toscane).

Massa (MC)

Orto Botanico delle Alpi Apuane “Pellegrini-Ansaldi”. L’Orto Botanico delle Alpi Apuane è dedicato al medico e botanico Pietro Pellegrini (1867-1957) che svolse numerosi studi sulla flora del territorio apuano. Situato a Pian della Fioba, si trova lungo la strada panoramica che collega Massa con la Garfagnana.

Volterra (PI)

Passeggiata da Docciola a Sant’Andrea. Una piacevole e inconsueta passeggiata attraverso duemila anni di storia della città.

Pistoia

Fattoria di Celle, Collezione Gori. La collezione Gori è una raccolta privata di arte ambientale. Vanta oggi 80 opere realizzate da artisti provenienti da ogni parte del mondo.

Buggiano (PT)

Salotto d’Italia, il giardino barocco di Villa Sermolli. Villa Sermolli è una reggia rustica con giardino barocco che, grazie all’influsso benefico del padule, del mare e dei monti protettori, mantiene un microclima adatto alla coltivazione di agrumi. Sul parterre con vasca ottagonale, le cycas e un grande cipresso. Il giardino, che si sviluppa verticalmente come un fondale di teatro, con spalliere di limoni, mandarini, arance amare, cede il passo a natura e fiori e diventa un palazzo di stanze verdi custodito dai “caramogi”, nani-contadini di pietra.

Larciano (PT)

Passeggiata naturalistica in un’area incontaminata, Padule di Fucecchio. Il Padule di Fucecchio ha un’estensione di circa 1800 ettari, divisi fra la Provincia di Pistoia e la Provincia di Firenze, e rappresenta tuttora la più grande palude interna italiana. La zona naturalisticamente più interessante è situata prevalentemente nei Comuni di Larciano, Ponte Buggianese e Fucecchio. Si tratta di un percorso particolarmente adatto per gli amanti del birdwatching e dell’osservazione naturalistica.

Ponte Buggianese (PT)

Lo scrigno botanico di Paola Fanucci. Il giardino, situato in aperta campagna, è stato concepito come un prolungamento dell’abitazione, vere e proprie “stanze a cielo aperto” che dilatano lo spazio vivibile. Varcando il cancello ha nizio un viaggio, in una armonia di profumi e colori grazie a essenze provenienti da lontani angoli del mondo.

Cantagallo (PO)

Villa Guicciardini. La villa ha origini antichissime e il parco, integrato su progetto commissionato dal conte Guicciardini, divenne giardino all’italiana con disegni geometrici delle aiuole, vasche d’acqua che servivano sia come vivaio sia per alimentare le fontane del parco, limonaie per il ricovero invernale dei numerosi agrumi, e un pergolato adornato da tralci di vite e rose rampicanti che raccordava alcune zone del giardino con sedute laterali in pietra.

Pontignano (SI)

Certosa di San Pietro o Certosa di Pontignano. Rara testimonianza di architettura monastica certosina. Dal giardino all’italiana si gode una vista mozzafiato sulla campagna e città di Siena. Rispecchia tutti i canoni tradizionali di un giardino all’italiana rinascimentale con influenze tipiche del periodo francese nelle forme e taglio dei bossi e tunnel di allori che porta all’orto botanico. Il giardino ospita una limonaia per quasi cento piante pluridecennali di limone. Un’enorme magnolia centenaria domina il giardino mentre piante rampicanti in fiore abbracciano la balconata della villa. Il prezioso orto botanico, vincolato dalle Belle Arti, dispone di tipiche piante del Chianti, alberi da frutto e piante aromatiche.

E TRA I BENI DEL FAI

San Gimignano (SI)

Torre e Casa Campatelli racconta il “verde pittoresco” delle dolci colline toscane della Valdelsa, punteggiate di case e cipressi e colorate di campi, che si ammirano dalle finestre dell’ottocentesca casa; il borgo medievale, celebre per le sue torri, vive da sempre in simbiosi e perfetto equilibrio con la campagna circostante, un tempo risorsa fondamentale della sua economia e ancora oggi territorio di produzione di olio e vino d’eccellenza, come la tipica Vernaccia, sebbene anche sfondo da cartolina di un preoccupante turismo “mordi e fuggi”.

Per consultare l’elenco completo dei luoghi visitabili in TOSCANA, per informazioni,

prenotazioni ed eventuali cambiamenti di programma:

https://www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=TOSCANA