Italia

GIORNATA SALUTE MENTALE: CARITAS ITALIANA, SERVE PREVENZIONE, ACCOGLIENZA E GIUSTIZIA

“Prevenzione, accoglienza e giustizia” per le persone che soffrono di disturbi mentali: è quanto ha chiesto mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, intervenendo ieri pomeriggio a Belgrado ad una tavola rotonda su “Chiesa e salute mentale”, organizzata insieme all’arcidiocesi di Belgrado nell’ambito del Programma Salute Mentale che Caritas Italiana e Caritas Serbia e Montenegro stanno conducendo in Serbia dal 2001. Il programma prevede quest’anno una ampia Campagna di lotta allo stigma e all’indifferenza, con una serie di eventi intorno alla Giornata Mondiale della Salute mentale che ricorre oggi. Le attività della campagna sono in corso dal 3 ottobre fino al 22 ottobre, in collaborazione con le principali istituzioni serbe, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con le Chiese e le comunità religiose serbe, le Ong locali e tutta la rete Caritas di Serbia e Montenegro. “La paura, l’intolleranza, l’esclusione sono atteggiamenti che si nutrono di disinformazione – ha affermato mons. Nozza -. Per trasformare la cultura dominante riguardo ai malati di mente va dedicato gran tempo e tante occasioni per la conoscenza del problema, delle possibili soluzioni, degli interventi da attuare. Ancora troppe malattie mentali vengono diagnosticate tardi perché non riconosciute come tali al comparire dei primi segnali”. Per questo, ha precisato, “è necessario essere formati e guidati per sostenere e accompagnare nella quotidianità i malati e le loro famiglie, privilegiando la condivisione del tempo giornaliero”. Le persone che soffrono di disturbi mentali hanno quindi bisogno di “prevenzione”, di “accoglienza nel quotidiano” e di “giustizia”. “La comunità – ha sottolineato mons. Nozza – è chiamata a vigilare per fare giustizia, perché siano riconosciuti e garantiti i diritti dei malati di mente. La comunità è chiamata ad interrogarsi profondamente su situazioni confinate ai margini dall’indifferenza e dal disimpegno della società e dai facili pregiudizi di tantissime persone”. Tra i suggerimenti relativi alle “decisioni” da prendere per “una città e un territorio solidale”: “Inventare una molteplicità di presenze capaci di ascoltare, osservare, conoscere; individuare azioni di informazione, sensibilizzazione e di animazione delle comunità civili ed ecclesiali (comuni, parrocchie, oratori, scuole, agenzie culturali e ricreative, realtà lavorative ed economiche; avviare percorsi di studio e formazione per animatori, operatori e volontari”.In Italia la Caritas continua ad essere impegnata sui temi della salute mentale, in un contesto, spiega oggi una nota, “in cui riaffiorano richieste di modifiche legislative, di aumento dei centri in cui praticare gli elettroshock, in cui le carenze di personale diventano sempre più croniche e devastanti essendo, in ambito di malattia mentale l’operatore il primo strumento di cura”. Sempre più le Caritas attivano sportelli di orientamento e svolgono attività di advocacy, utile in Italia perché esiste un problema di sottoutilizzo dei servizi per la salute mentale. Un impegno di Caritas italiana è quello rivolto alla realtà degli Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari), anche se, osserva la nota, “resta ancora disatteso il passaggio della gestione della sanità nelle carceri, così come il superamento degli Opg, dal Ministero della Giustizia al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali”. Un’attenzione specifica di Caritas italiana è rivolta al tema della prevenzione in particolare nei confronti degli adolescenti. Alcune Caritas sono impegnate in azioni di informazione e animazione nelle scuole o nei luoghi propri dei ragazzi.Sir