Anche un solo rifugiato costretto a fuggire, o un rifugiato costretto a ritornare nel pericolo, è troppo. Lo afferma il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon nel suo messaggio per la Giornata mondiale del rifugiato che si celebra oggi. Quest’anno ricorre il 60° anniversario della Convenzione sui rifugiati del 1951 scrive Ban -. Sono anche trascorsi 60 anni dall’istituzione dell’Unhcr, agenzia Onu per i rifugiati, ma in questi anni l’impegno di aiutare i rifugiati e gli sfollati del mondo non è diminuito né divenuto più semplice. Secondo il segretario Onu oggi essi sono quasi 44 milioni, soprattutto a causa dei prolungati conflitti o instabilità in luoghi come Somalia, Iraq o in Afghanistan, e delle crisi in atto in Nord Africa e Medio Oriente. Ma ulteriori e nuove cause sono estrema povertà, degrado ambientale, cambiamento climatico e la crescente e complessa correlazione tra questi fattori e i conflitti. Iniquo, secondo Ban, il modo in cui è distribuito l’onere di aiutare gli sfollati del mondo, giacché i Paesi in via di sviluppo ospitano l’80% dei rifugiati del mondo, mentre l’ostilità verso questi ultimi risuona più forte nei Paesi industrializzati. Secondo il segretario Onu occorre una soluzione equa; nessuno dovrebbe sopportare questo calvario umiliante e difficile Di qui il richiamo conclusivo a non perdere mai il senso della nostra comune umanità.Sir