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Giornata persone disabili: Comunità di Sant’Egidio, “nella pandemia i più fragili hanno diritto a essere salvati e protetti”
Nella Giornata mondiale delle persone con disabilità, che si celebra oggi 3 dicembre, la Comunità di Sant’Egidio propone “l’incremento, a diversi livelli, di progetti di inclusione sociale che permettano la realizzazione di diritti fondamentali come la casa e il lavoro”: “La pandemia, che ha colpito in modo particolare i più fragili, come gli anziani e i disabili, soprattutto nelle Rsa e in altre strutture, evidenzia il diritto ad essere salvati e a reti di protezione, a partire dalla creazione di ambienti e alloggi a misura d’uomo”.
Sant’Egidio ha aperto da anni, a Roma e in altre città italiane, spiega una nota diffusa dalla Comunità, “oltre 35 esperienze innovative di convivenza. Si tratta di forme di cohousing nelle quali le risorse di ciascuno – che non sarebbero sufficienti per vivere da soli – si mettono insieme per consentire, con costi limitati, di evitare il destino, spesso segnato, dell’istituzionalizzazione. Nate dal desiderio di creare risposte durature nel tempo, che permettano ai disabili di scegliere la forma di vita che preferiscono e di raggiungere l’autonomia, queste soluzioni abitative possono essere tipologicamente diverse tra loro, ma tutte hanno la caratteristica comune di ricreare una rete familiare valorizzando al meglio le risorse umane, sociali ed economiche delle persone con disabilità”.
Anche l’inserimento nel mondo del lavoro, che “restituisce una dignità negata ed è segno di normalità”, viene promosso dalla Comunità con diverse iniziative. L’esempio più famoso è quello della “Trattoria degli Amici” a Roma ( piazza Sant’Egidio).
“La difesa dei diritti”, si legge nella nota, deve essere accompagnata “da un decisivo cambiamento di mentalità nei confronti delle persone con disabilità”. Sant’Egidio ha avviato da anni alcuni “Laboratori d’arte che producono il bello in realtà spesso difficili, come quelle delle periferie urbane. Con quadri e altre realizzazioni, su diversi contenuti che riguardano l’inclusione e la solidarietà, ma anche le proposte alternative al ricovero in istituto, i disabili protagonisti dei Laboratori, grazie all’incontro con artisti contemporanei, hanno esposto le loro opere alla Biennale di Venezia e al MAXXI di Roma”.
Una di queste, dedicata ai “Corridoi umanitari”, si trova in esposizione permanente alla facoltà di Lettere e filosofia della Sapienza Altre realizzazioni sono conservate a Roma in un Museo creato all’interno del centro della Comunità di Sant’Egidio di Tor Bella Monaca