Vita Chiesa
Giornata per la Custodia del Creato: da Assisi a Gubbio pensando a catastrofi ambientali e ai migranti
Tre giorni sui passi del Poverello, ripercorrendo l’itinerario compiuto dal santo nell’inverno tra il 1206 e il 1207, dopo la scelta radicale espressa con la «spogliazione» e la rinuncia all’autorità paterna. Un cammino di circa 50 chilometri che prende avvio nella giornata che la Chiesa dedica alla custodia del Creato, tanto da aver ospitato per due volte (nel 2013 e nel 2017) la celebrazione nazionale promossa dalla Conferenza episcopale italiana (Cei).
A organizzare «Il Sentiero di Francesco», le diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Gubbio, in collaborazione con le famiglie francescane. «Il pellegrinaggio è un percorso sia spirituale che geografico, da compiersi in compagnia di tante persone per poter condividere un’esperienza di spiritualità e vicinanza al Creato, lasciandosi alle spalle affanni e ritmi frenetici della quotidianità», si legge in una nota. Il tema di quest’anno è «L’Altro, un Fratello che cammina con me».
L’attenzione sarà puntata sull’altro, il diverso, lo straniero, il migrante. Per questo, alla giornata conclusiva del pellegrinaggio parteciperà don Carmelo La Magra, parroco della comunità di Lampedusa, promotore di iniziative per l’accoglienza dei naufraghi e dei migranti che approdano sull’isola. I tre giorni di pellegrinaggio saranno animati dalla preghiera e dalle meditazioni curate dalle Sorelle del piccolo testamento di san Francesco e in particolare nella prima giornata sarà proposto un ciclo di brevi meditazioni da parte del gruppo assisano del Movimento cattolico globale per il clima.