I cambiamenti climatici del pianeta, il flagello della deforestazione e il fenomeno del riscaldamento del globo: questi alcuni emblemi del difficile futuro ecologico della terra, che non è questione solo di turismo. Per la Santa Sede, infatti, ci troviamo di fronte a una fase precaria e delicata della storia dell’umanità, cioè a un bivio tra il bene e il male. La terra descritta dalla Genesi da giardino è infatti diventata un deserto, dove l’acqua ha inghiottito e distrutto ciò che ha trovato sul suo crescente cammino diluviale, mentre si sono costruiti altri ostacoli, le bombe hanno formato crateri, la contemplazione si è trasformata in usurpazione, il dialogo è diventato monologo di onnipotenza, i fratelli hanno schiavizzato i fratelli e i popoli. La grande sfida, si legge allora nel messaggio, consiste nel superamento di un certo narcisismo insano, nel combattere l’egoismo e nel guardare con lucidità e onestà la terra, che rischia di essere distrutta. Ciò significa, per la Santa Sede, assumere le proprie responsabilità a livello individuale e collettivo: in concreto, non contribuire ancor più all’aumento del riscaldamento globale, partendo dalla consapevolezza che non è giusto che gli esseri umani provochino la fine della terra e dello scorrere delle generazioni per negligenza, o a causa di decisioni egoistiche e di consumismo esasperato. Sotto accusa, insomma, è l” egoismo di fronte al futuro: di qui l’appello a coltivare l’etica della responsabilità, che per i turisti comporta la possibilità di scegliere di essere un turista contro la terra o a sua favore magari andando a piedi, preferendo alberghi e luoghi di accoglienza più a contatto con la natura, portando meno bagaglio, smaltendo in modo adeguato i rifiuti, consumando pasti più ecologici’, preferendo prodotti dell’artigianato locale ad altri dispendiosi e velenosi, servendosi di materiali riciclabili o biodegradabili, rispettando la legislazione locale e valorizzando la cultura del luogo che stiamo visitando. Ogni essere umano, e ancor più il cristiano, deve rispondere del pianeta sostenibile, della qualità della nostra terra, che per le prossime generazioni sarà la loro, si legge nel messaggio, che incoraggia i turisti ad rispettare e incoraggiare una cultura verde’ rispettosa dell’ambiente, caratterizzata dai valori etici, oltre che morali. Quando l’uomo, poi, dimentica di essere un fedele servitore di Dio e della terra, essa si ribella e diventa un deserto che minaccia la sopravvivenza: di qui la necessità, per sviluppare una cultura del turismo responsabile, di costruire forti legami tra le varie generazioni affinché il futuro sia possibile e di sviluppare una austerità gioiosa, scegliendo ciò che non è transitorio né deperibile.Sir