Firenze

Giornata mondiale per la pace, Betori: la pace comincia dal prendersi cura gli uni degli altri

Il contesto di pandemia in cui ci troviamo, ha affermato Betori, “mostra come solo nella condivisione e nella presa in carico dei più deboli possiamo intravedere una speranza di salvezza per tutti”. Quello che stiamo affrontando, ha aggiunto, “rende evidente come siano estesi i legami tra gli uomini e tra noi e il creato, così che nessuno può pensare di isolare una regione dall’altra sulla terra, ma neanche un problema dall’altro, le malattie dalla fame e dalla guerra”. Nella Giornata mondiale per la pace, ha sottolineato la necessità di “evitare che i punti fragili del tessuto delle società portino alla lacerazione che tutti travolge. La questione della pace è questione di tutti e comincia dal prendersi cura gli uni degli altri, perché nessuno resti indietro, sia escluso, ritenuto uno scarto”.

Nel primo giorno dell’anno infatti, ha ricordato, “la Chiesa invita a celebrare la Giornata Mondiale della Pace, quest’anno la cinquantaquattresima, momento di riflessione e di preghiera per renderci consapevoli dei pericoli che minacciano la pace e individuare le strade da prendere per condividerla nel mondo”. Ha fatto riferimento quindi alle parole di Papa Francesco che nel suo Messaggio, invita a far nostra la «cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto, dello scontro, oggi spesso prevalente». Di qui il titolo della Giornata “La cultura della cura come percorso di pace”.