Vita Chiesa

GIORNATA MONDIALE PACE, CARD. MARTINO: LA FAMIGLIA PRIMA EDUCATRICE ALLA PACE

Il tema proposto da Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata mondiale della pace 2008 “trova la sua ispirazione in un brano della Costituzione pastorale Gaudium et spes”: lo ha spiegato stamattina, nella conferenza stampa di presentazione del messaggio, il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. “Il Santo Padre – ha chiarito il porporato – ci dice che intende trattare il tema ‘Famiglia umana, comunità di pace’, prendendo spunti e facendo tesoro della visione cristiana della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. La dimensione familiare, tanto fondamentale nella vita delle persone, diventa il punto di partenza per allargare lo sguardo a tutta l’umanità, vista e compresa come una famiglia”. Il Messaggio è strutturato in due parti: “nella prima si evidenzia il senso e il valore della connessione tra nucleo familiare e pace; nella seconda, la famiglia umana è messa in relazione con una serie di problematiche attinenti la pace”. A partire dalla visione cristiana della famiglia, ha continuato il card. Martino, “il Santo Padre illustra come la famiglia sia la prima e insostituibile educatrice alla pace”, oltre ad essere titolare di “specifici diritti”, la cui “restrizione o negazione minaccia gli stessi fondamenti della pace”.“Le minacce di guerre e di invasioni di questi ultimi tempi sono solo parole che fanno male alla causa della pace e che alimentano la costruzione di nuove armi”, ha detto il card. Raffaele Martino, rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa di presentazione del messaggio di Benedetto XVI per la giornata mondiale della pace 2008. Chiaro il riferimento alla vicenda Usa-Iran, con al centro il programma di ricerca nucleare del Paese mediorientale. “I fatti mi stanno dando ragione – ha affermato il cardinale – non esistono armi di distruzione di massa, come non esistevano in Iraq. L’Iran, è notizia di questi giorni, dal 2003 ha fermato ogni tipo di ricerca militare nucleare”. Martino ha ricordato come nel mondo ci siano Paesi che dispongono di armi atomiche: “la Russia e gli Usa possiedono, nonostante ne abbiano distrutte molte, ancora migliaia testate nucleari. In Europa nelle basi americane ci sono 350 armi nucleari di tipo B61, di cui 50 ad Aviano”. A preoccupare la Santa Sede sono anche le “cluster bomb(bombe a grappolo) per le quali si è chiesto la messa al bando entro la fine del2008 ma il testo del trattato da ratificare è stato annacquato considerevolmente. Nel mondo esiste un’atmosfera di guerra per questo il Papa nel suo messaggio esorta al disarmo”. “Oggi nel mondo ci sono meno conflitti – ha dichiarato mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del medesimo Pontificio Consiglio – ma è cresciuta le vendita di armi che sono le vitamine,l’alimento dei conflitti. La Chiesa propone l’unità della famiglia umana, come il Papa nel suo messaggio, quale antidoto alla guerra”.Sir