Ha inflitto il più grande passo indietro nella storia dello sviluppo umano. In altre parole, è diventata la più grande sfida della nostra generazione: lo ha detto Kofi Annan, segretario generale dell’Onu uscente, in un messaggio diffuso alla vigilia della 18° Giornata mondiale della lotta contro la sindrome da immunodeficienza acquisita (sida/aids), ricordando che nei 25 anni successivi alla scoperta del primo caso, la pandemia ha cambiato il mondo, uccidendo 25 milioni di persone, contagiandone 40 milioni e diventando la prima causa di morte per donne e uomini tra i 25 e i 59 anni. La responsabilità, tema di questa giornata mondiale, richiede che ciascun presidente o primo ministro, ciascun parlamentare o politico, decida e dichiari anch’io devo fermare la sida’ ha detto ancora Annan, auspicando che i venga rafforzata la protezione di tutti i gruppi vulnerabili, lavorando fianco a fianco con i gruppi della società civile e impegnandosi per conseguire cambiamenti reali e positivi che trasformino le relazioni tra uomini e donne a tutti i livelli della società. Il segretario dell’Onu ha richiamato a una prova di responsabilità non solo quanti detengono posizioni di potere, ma anche uomini d’affari, operatori sanitari, insegnanti: ognuno di noi, ha detto, è chiamato a portare la sida/aids fuori dal cono d’ombra e a diffondere il messaggio che il silenzio è morte.Misna