Occorre che i governi facciano di più per sostenere le persone con disabilità. A chiederlo è il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon nel messaggio per la Giornata internazionale delle persone con disabilità Mantenere la promessa: inserire la disabilità negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio che ricorre domani 3 dicembre. Tra le promesse fatte dai leader mondiali al Summit per gli Obiettivi del Millennio di settembre rammenta Ban – c’era l’impegno a migliorare le vite delle persone con disabilità circa il 10% della popolazione mondiale. Ma la disabilità è anche fortemente correlata con la povertà. Nei Pvs i disabili rappresentano infatti circa il 20% dei poveri, ma in tutto il mondo, sottolinea il segretario Onu, sono vittime di alti tassi di disoccupazione e spesso non hanno accesso a educazione e cure mediche adeguate. In molte società, semplicemente, non esistono servizi specifici per questo gruppo, che finisce per vivere isolato, disconnesso dalla propria comunità. Nonostante ciò, osserva Ban, molte persone con disabilità hanno raggiunto i più alti livelli di realizzazione umana, ma questi successi non devono oscurare le difficoltà a cui devono far fronte le persone che vivono in condizioni disperate e privati dei diritti, delle prerogative e delle opportunità di cui godono i loro concittadini. Di qui, afferma Ban, la necessità di rendere effettiva la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Ciò significa integrare i loro bisogni nelle agende nazionali per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Nel piano d’azione (Action Plan) adottato al Summit per gli Obiettivi del Millennio, i leader mondiali hanno riconosciuto che gli sforzi attuali sono insufficienti. Per questo occorre riconoscere che le battaglie contro la povertà, le malattie e la discriminazione non saranno mai vinte senza leggi, politiche e programmi specifici che rafforzino questo gruppo. Di qui l’appello all’impegno per mantenere viva la promessa degli Obiettivi del Millennio nella comunità delle persone con disabilità. Includiamole conclude il segretario Onu – non solo come beneficiari ma anche come importanti agenti per il cambiamento nella nostra campagna dei prossimi cinque anni per raggiungere gli Obiettivi entro il termine internazionalmente riconosciuto del 2015.Sir