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GIORNATA MONDIALE CONTRO L’AIDS: MSF, «9 BAMBINI SU 10 SENZA LE CURE NECESSARIE»

“Nove bambini sieropositivi su dieci non hanno accesso a farmaci salvavita antiretrovirali contro l’hiv/aids. I governi e i paesi donatori devono essere più ambiziosi e rendere i test e i farmaci pediatrici contro l’hiv/aids disponibili per i bambini che ne hanno bisogno”: lo afferma Medici senza frontiere (Msf), in occasione della Giornata mondiale contro l’aids. “La situazione è particolarmente drammatica per i bambini che nascono con il virus, poiché la metà di loro morirà prima di compiere due anni”, prosegue l’organizzazione umanitaria, che ricorda: “Si stima che 1,9 milioni di bambini abbiano bisogno di cure antiretrovirali, ma solo 200mila di loro ricevono le medicine loro necessarie”. Perciò, Msf chiede “ai governi e ai paesi donatori di estendere più rapidamente i test esistenti e di aumentare considerevolmente l’utilizzo delle versioni a dose fissa dei farmaci antiretrovirale, che racchiudono cioè tutti i farmaci necessari in un’unica compressa”. “Da quando abbiamo introdotto nei nostri progetti queste pillole facili da usare, siamo stati in grado di aumentare significativamente il numero di bambini a cui forniamo cure antiretrovirali”, afferma Tido von Schoen-Angerer, direttore della campagna di Msf per l’accesso ai farmaci essenziali.“Stiamo dimostrando – prosegue von Schoen-Angerer – che è possibile curare i bambini sieropositivi. Chiediamo ai governi e ai paesi donatori di stabilire degli obiettivi ambiziosi e di smetterla di abbandonare la maggior parte dei bambini sieropositivi al loro destino”. Nei paesi ricchi, l’hiv pediatrico è stato praticamente eliminato grazie al successo della prevenzione della trasmissione del virus madre-figlio. “Oggi possiamo curare i bambini contro l’hiv/aids, ma abbiamo bisogno di farmaci e sistemi diagnostici più adatti alle loro esigenze. La maggior parte dei farmaci salva vita esiste solo nella versione per gli adulti. Questo deve cambiare”, afferma von Schoen-Angerer, per il quale “le compagnie farmaceutiche dovrebbero impegnarsi per ideare e testare versioni pediatriche facili all’uso di tutti i loro farmaci antiretrovirali, o in alternativa devono essere i governi a fare pressione nei loro confronti affinché lo facciano”. L’assenza di un semplice test dell’hiv ostacola l’accesso dei bambini alle cure, poiché il riconoscimento dell’infezione è una pre-condizione per iniziare il trattamento. Attualmente, la sola opzione per effettuare il test diagnostico sui bambini è l’utilizzo di un test complicato basato sull’analisi del Dna che richiede il trasporto di campioni di sangue in laboratori specializzati. “Nove bambini sieropositivi su dieci non hanno accesso a farmaci salvavita antiretrovirali contro l’hiv/aids. I governi e i paesi donatori devono essere più ambiziosi e rendere i test e i farmaci pediatrici contro l’hiv/aids disponibili per i bambini che ne hanno bisogno”: lo afferma Medici senza frontiere (Msf), in occasione della Giornata mondiale contro l’aids. “La situazione è particolarmente drammatica per i bambini che nascono con il virus, poiché la metà di loro morirà prima di compiere due anni”, prosegue l’organizzazione umanitaria, che ricorda: “Si stima che 1,9 milioni di bambini abbiano bisogno di cure antiretrovirali, ma solo 200mila di loro ricevono le medicine loro necessarie”. Perciò, Msf chiede “ai governi e ai paesi donatori di estendere più rapidamente i test esistenti e di aumentare considerevolmente l’utilizzo delle versioni a dose fissa dei farmaci antiretrovirale, che racchiudono cioè tutti i farmaci necessari in un’unica compressa”. “Da quando abbiamo introdotto nei nostri progetti queste pillole facili da usare, siamo stati in grado di aumentare significativamente il numero di bambini a cui forniamo cure antiretrovirali”, afferma Tido von Schoen-Angerer, direttore della campagna di Msf per l’accesso ai farmaci essenziali.“Stiamo dimostrando – prosegue von Schoen-Angerer – che è possibile curare i bambini sieropositivi. Chiediamo ai governi e ai paesi donatori di stabilire degli obiettivi ambiziosi e di smetterla di abbandonare la maggior parte dei bambini sieropositivi al loro destino”. Nei paesi ricchi, l’hiv pediatrico è stato praticamente eliminato grazie al successo della prevenzione della trasmissione del virus madre-figlio. “Oggi possiamo curare i bambini contro l’hiv/aids, ma abbiamo bisogno di farmaci e sistemi diagnostici più adatti alle loro esigenze. La maggior parte dei farmaci salva vita esiste solo nella versione per gli adulti. Questo deve cambiare”, afferma von Schoen-Angerer, per il quale “le compagnie farmaceutiche dovrebbero impegnarsi per ideare e testare versioni pediatriche facili all’uso di tutti i loro farmaci antiretrovirali, o in alternativa devono essere i governi a fare pressione nei loro confronti affinché lo facciano”. L’assenza di un semplice test dell’hiv ostacola l’accesso dei bambini alle cure, poiché il riconoscimento dell’infezione è una pre-condizione per iniziare il trattamento. Attualmente, la sola opzione per effettuare il test diagnostico sui bambini è l’utilizzo di un test complicato basato sull’analisi del Dna che richiede il trasporto di campioni di sangue in laboratori specializzati.Sir