Toscana

GIORNATA MONDIALE AIDS, CARITAS ITALIANA: UNA PRIORITÀ NELLE AGENDE INTERNAZIONALI

“Mantenere la lotta all’Aids come una priorità nelle agende internazionali”: è l’appello che lancia oggi la Caritas italiana, alla vigilia della Giornata mondiale di lotta all’Aids che ricorre domani, 1° dicembre. La Caritas ricorda alcuni dati dall’ultimo rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’Aids (Unaids), cifre che rimangono “allarmanti” nonostante la maggiore diffusione dei farmaci e un migliorato accesso al test in numerosi Paesi del mondo: 33.2 milioni di persone sono infettate dal virus dell’Hiv(di cui 2,5 lo hanno contratto nel 2007), e 2.1 milioni di persone sono morte solo nell’ultimo anno a causa della malattia. In Italia le persone con Hiv sono tra le 110 e le 130 mila (dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dicembre 2006), mentre in Europa orientale e Asia centrale il numero di persone infette negli ultimi 6 anni è passato da 630.000 a 1 milione e 600.000 (dati Unaids, 2007). Tra i fatti positivi vi è la generale diminuzione dell’incidenza di nuove infezioni, e il miglioramento dell’accesso alle cure e agli strumenti diagnostici. La Caritas riconosce “gli sforzi che sono stati fatti a tutti i livelli per migliorare le condizioni di vita delle persone infette, ma questo non ci deve far pensare che l’Aids sta scomparendo o non merita più attenzione”.

“Per combattere il diffondersi della malattia – afferma Caritas italiana – l’unico modo possibile è evitare che le persone si infettino e si espongano al rischio di contagio, ma l’accesso all’informazione e all’educazione è ancora negato a molti e questo costringe tante persone, soprattutto donne, ad essere vittime dell’infezione”. Secondo la Caritas “è importante trasmettere le informazioni scientifiche e formare le nuove generazioni a valori che danno importanza alla vita e riempiono di significato e di bellezza le relazioni interpersonali. E di questo si parla troppo poco anche all’interno delle nostre comunità cristiane”. Inoltre, aggiunge, “è ancora molto pesante la discriminazione nei confronti di chi è malato, e la comunità cristiana è chiamata ad accogliere e sostenere chi è toccato dall’Hiv/Aids, i malati e le famiglie che troppo spesso non trovano luoghi di senso, di conforto e di ascolto in cui poter liberamente esprimere la propria sofferenza”. La Caritas invita dunque “ad una maggiore assunzione di responsabilità nelle comunità di appartenenza”, rinnovando il suo impegno in Italia all’interno della Consulta nazionale associazioni per la lotta contro l’Aids e in ambito internazionale, sostenendo lo sforzo delle Chiese locali in progetti di cura, prevenzione e sensibilizzazione.

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