Vita Chiesa
GIORNATA MIGRAZIONI 2007: CARD. MARTINO, «TUTELARE L’UNITÀ FAMILIARE»; NECESSARIE MISURE URGENTI PER CRISTIANI IN IRAQ
“Il diritto internazionale deve mirare a tutelare l’unità familiare e a combattere il fenomeno oggi sempre più diffuso dei ricongiungimenti di fatto (riunioni di famiglie nella irregolarità), dovuti soprattutto alle difficoltà incontrate nel raggiungere i requisiti per la riunificazione legale e per il lungo iter burocratico legato alla sua concessione”. Lo ha detto questa mattina il presidente della pastorale per i migranti e gli itineranti, pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, card. Renato Raffaele Martino, presentando in Vaticano il Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (14 gennaio 2007) sul tema: “La famiglia migrante”. “Gli immigrati” e “le loro famiglie fanno parte della vita quotidiana dei Paesi d’accoglienza. La società civile e le comunità cristiane sono perciò interpellate dai complessi problemi e difficoltà, ma anche dai valori e dalle risorse di questa nuova realtà sociale” ha proseguito il card. Martino mettendo in guardia dai rischi che “il ruolo della cellula familiare ceda il passo all’individuo nella sua capacità produttiva” “a scapito della famiglia” con la conseguenza di “isolamento ed emarginazione dei componenti”, soprattutto delle donne, esposte al pericolo di “finire vittime del traffico di esseri umani”.
L’efferatezza del traffico di esseri umani negli ultimi tempi si è intensificata, le persone messe in schiavitù dipendono in tutto e per tutto da criminali che si impossessano di donne e bambini: la forte denuncia, ripresa dal messaggio del Papa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, è stata ribadita oggi dal cardinale Renato Raffaele Martino. Il card. Martino, rivolgendosi ai giornalisti in sala stampa vaticana, ha parlato dell’isolamento delle donne migranti e del fatto che diventano vittime del traffico di esseri umani e della prostituzione. Questo traffico è purtroppo oggi nel mondo un fenomeno molto più grave degli schiavi presi dall’Africa, ha affermato il card. Martino, ricordando anche le tristi realtà dei bambini soldato, dei bambini schiavi della prostituzione. In un mondo che si dice libero e proclama il rispetto dei diritti umani, ha aggiunto, è assurda l’esistenza di forme di schiavismo nelle quali i diritti non sono osservati e calpestati. Il card. Martino ha esortato gli Stati a rispettare leggi che già esistono contro la riduzione in schiavitù ma la cui applicazione molte volte è lenta, non è coerente. Noi chiediamo ha concluso che questi reati siano puniti con rigore.