Vita Chiesa
GIORNATA MIGRANTE 2008, CARD. MARTINO: LA SOLITUDINE DEI GIOVANI, A METÀ STRADA TRA DUE CULTURE
Il giovane immigrato, vivendo la tensione di una duplice appartenenza spesso si trova solo, a metà strada tra due culture, in una terra di nessuno: lo ha detto oggi in Sala stampa vaticana il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, presentando il Messaggio pontificio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2008 (13 gennaio), centrato proprio sul tema I giovani migranti. Nella nostra epoca le migrazioni giovani sono aumentate in maniera considerevole, ha osservato il card.Martino. Il ricongiungimento familiare, ad esempio, è un problema per i figli, che si trovano ad affrontare gravi ostacoli d’adattamento, tutti elementi che possono causare anche malattie fisiche o psichiche. I giovani immigrati, ha precisato, respirano l’aria delle realtà giovanili del Paese che li ospita e ricevono l’influsso scolastico e degli ambienti di socializzazione giovanile nei quali sono inseriti ed ai quali partecipano assieme ai loro coetanei. Allo stesso tempo, però, hanno ’radici’ diverse dai loro compagni locali. In fondo, ha affermato, i figli degli immigrati, al di là della possibile acquisizione della cittadinanza nel loro intimo e nella percezione della società, si considerano figli di stranieri’ e, quindi, stranieri’ essi stessi.
Il giovane immigrato, ha continuato il card. Martino, è così soggetto ad un’altalena di identificazione, a volte con la società dove risiede ed altre in contrapposizione ad essa, sottolineando ed esasperando la propria estraneità. A volte, ha notato, è una gioventù irrequieta ed abbandonata a se stessa e l’incertezza moltiplica i fattori che portano all’emarginazione che spalancano le porte alla malavita con la criminalità, la prostituzione, l’alcool, la droga, ed il ladrocinio. Tra i notevoli disagi il card.Martino ha ricordato quelli in campo scolastico, i problemi linguistici, che influiscono sulla più alta percentuale di bocciature tra gli studenti immigrati anche perché la scuola spesso è priva di strumenti per la loro integrazione, mancando di insegnanti di sostegno all’apprendimento della lingua locale, di mediatori culturali, e di altri sussidi. Altri problemi sono la ricerca di un lavoro adeguato e il disagio abitativo. In più, ha detto, la crisi dei valori nei nostri giorni porta poi alla morte dello spirito anche di molti giovani immigrati, con una fede cristiana legata a cliché presentati dai loro cari, ed a ricostruzioni intellettuali che circolano nell’immaginario sociale, e nei mass-media. Il card.Martino ha concluso con un invito alle comunità cristiane a proporre il calore di una schietta amicizia con chi è diverso e viene da lontano.