Toscana

Giornata internazionale degli infermieri: indispensabili nella cura ancora più preziosi in Africa

“Come in Italia, a maggior ragione in Africa, gli infermieri sono le figure che tengono in piedi i sistemi sanitari. Dai centri di salute, agli ambulatori, ai reparti degli ospedali, fanno un lavoro nascosto, spesso silenzioso, ma essenziale anche per i pochi medici locali e per gli espatriati”. Lo afferma don Dante Carraro,direttore di Medici con l’Africa Cuamm, presente in Africa con 2.915 operatori in 23 ospedali, alla vigilia della giornata internazionale degli infermieri. “Fondamentale – prosegue – la loro capacità di comunicare con i pazienti, grandi e piccoli, anche in termini linguistici e di comprensione dei contesti locali”. Senza di loro, ribadisce, “gran parte del nostro lavoro sarebbe impossibile: per questo è importante celebrarne la figura. Senza dimenticare i molti infermieri e operatori sanitari che in questi ultimi due mesi si sono spesi senza sosta in Italia, per la salute di tutti noi, anche a costo della vita”.

Tante le testimonianze che arrivano dall’Africa, resa ancora più fragile dall’emergenza Covid19.

Pamela, infermiera originaria di Forlì, che opera nella Repubblica Centrafricana, racconta la passione con cui lavorano i suoi colleghi africani nonostante siano costretti a percorrere centinaia di chilometri ogni giorno per raggiungere l’Ospedale Pediatrico di Bangui dove si prendono cura di bambini che vengono da tutto il paese per operazioni complicate, malnutrizione acuta, o per morbillo. Poi c’è Ana Artes de Arcos di Barcellona, che opera a Rumbek con lo staff di Medici con l’Africa Cuamm: “Negli ultimi mesi abbiamo preso un’area di isolamento dell’ospedale, costruita per Ebola, ma mai ancora utilizzata, e l’abbiamo adattata alla gestione di casi Covid-19, con concentratori di ossigeno e farmaci. Per fortuna non abbiamo casi confermati, ma stiamo facendo il possibile per prepararci, con pochi mezzi”. “Da infermiera – aggiunge – sono felice che si ricordi l’importanza del nostro ruolo, molto spesso sottovalutato. Gli ospedali non andrebbero avanti senza infermieri formati e qui in Sud Sudan si nota ancora di più”.

Nelle strutture supportate dal Cuamm ed ora minacciate dal Coronavirus, lavorano circa 1.000 infermieri. Qui l’organizzazione si è impegnata per portare materiale di protezione e introdurre nuove procedure di prevenzione, per proteggere il personale sanitario, particolarmente esposto al contagio. Ad oggi sono quasi 64.000 i casi registrati in Africa: 38.000 nell’Africa subsahariana; 53 i paesi colpiti. Medici con l’Africa Cuamm, organizzazione sanitaria italiana nata nel 1950 è impegnata in otto di questi: Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda.