Se gli immigrati in genere sono vulnerabili perché si trovano in un Paese che non è il loro e nel quale la protezione può non essere garantita, molto di più lo sono gli immigrati minorenni, soprattutto se non accompagnati e dunque privi di rappresentanti legali o di tutori. E’ quanto ha detto questa mattina mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, presentando in una conferenza stampa il messaggio di papa Benedetto XVI per la prossima Giornata Mondiale delle Migrazioni che si celebra il 17 gennaio (testo integrale). Mons. Vegliò cita vari tipi di migranti minorenni: coloro che emigrano con migranti adulti, generalmente i genitori, o li raggiungono, coloro che nascono da genitori immigrati e coloro che emigrano non accompagnati. Le difficoltà che questi minori incontrano sono simili, per alcuni aspetti, ma anche diverse per altri. È comunque sicuramente giusto impegnarsi per favorire il benessere di ciascuno di loro. Molti sono i motivi per cui i minorenni lasciano la terra ove sono nati come i conflitti armati, etnici o religiosi, crisi economiche e sociali, assenza di prospettive per un futuro nel loro Paese di origine. Ci sono però ha spiegato – ragioni più specifiche per i minorenni.Si sa, infatti – ha proseguito mons. Vegliò -, che un minore non accompagnato non può essere rimpatriato, anche se purtroppo tale diritto, come molti altri, non è sempre rispettato. In questi casi, i genitori, a volte l’intera famiglia, pongono tutte le loro speranze nella riuscita del minore che emigra, il che si trasforma in un forte peso psicologico per il ragazzo che non vuole deluderli. Perciò egli è pronto a subire ingiustizie, violenze e maltrattamenti pur di ottenere il permesso di soggiorno, forse una formazione scolastica, e soprattutto un lavoro per poter aiutare la famiglia di origine, che tanto ha investito’ su di lui. Per il presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, coloro che hanno la fortuna di trovarsi insieme ai genitori in terra di immigrazione, anche tra disagi di vario genere, hanno tuttavia un punto di riferimento e di appoggio nel contesto di quella solidarietà che rende tutti responsabili di tutti. Per mons. Vegliò è importante facilitare l’integrazione sociale dei migranti minorenni, ricordando ch nel messaggio il Papa parla di opportune strutture formative e sociali in grado di dare ai ragazzi l’indispensabile possibilità della frequenza scolastica e del successivo inserimento nel mondo del lavoro. In effetti ha concluso Vegliò -la scolarizzazione è un diritto dei minorenni.Sir