Toscana
GIORNATA ANTIDIABETE, IN TOSCANA 210 MILA DIABETICI. LA META’ NON SA DI ESSERLO
Sono circa 210.000 i toscani affetti da diabete, ma la metà di loro non sa di esserlo. E’ il dato emerso nel corso della presentazione delle due giornate nazionali antidiabete, che in Toscana interesseranno diciassette piazze: sabato 22 a Pisa, Firenze, Grosseto, Massa e Cozzile, Piombino, Prato, Massa, Viareggio, Volterra, Empoli, Montepulciano e domenica 23 a Montecatini, Montevarchi, Pistoia, Sansepolcro e Cecina.
“Colpa – spiega l’assessore Rossi – di stili di vita e comportamenti alimentari sbagliati sui quali stiamo cercando di incidere, anche con campagne di comunicazione come quella rivolta ai bambini. Basterebbe seguire la regola delle 4 M, cioè mangiare al minimo e muoversi al massimo, per scongiurare questo pericolo”. La Toscana, regione leader per ciò che riguarda la cura del diabete, ha previsto che siano i medici di base ad inviare i pazienti a rischio presso i servizi diabetologici. Viene dichiarato diabetico ed esentato dal pagamento dei medicinali, delle strisce reattive per misurare la glicemia e di numerosi esami diagnostici, chi per due volte consecutive viene trovato con un tasso glicemico a digiuno superiore a 126 milligrammi per decilitro, oppure con un indice superiore a 200 misurato casualmente nel corso della giornata. I diabetici vengono controllati ogni 3 mesi, se insulino dipendenti, mentre se hanno un diabete di tipo 2 (tenuto sotto controllo con farmaci orali) sono verificati annualmente.
Il centro regionale di riferimento per il diabete in età evolutiva è l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, mentre per quello degli adulti è presso l’Azienda ospedaliera pisana. Sono tre i centri toscani (su 12 in Italia) che hanno ottenuto l’accreditamento di eccellenza: si tratta di quelli di Livorno, Pescia e della Versilia, mentre quelli di Prato e di Grosseto hanno ottenuto l’accreditamento sperimentale. L’obesità (la metà degli obesi soffre di diabete) e la sedentarietà, oltre all’ereditarietà, rappresentano i maggiori fattori di rischio per una malattia i cui casi negli ultimi 18 anni sono più che quintuplicati nel mondo, passando dai 30 ai 170 milioni. (cs-tc)