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GIORNALI FISC: MONS. GIULIODORI (CEI), “SPERIMENTARE NUOVE IDEE”

“Territorio e internet non sono due realtà separate; internet connette e dilata il territorio, inteso per noi come comunità degli uomini. Per questo il centro della nostra riflessione è l’uomo modificato dall’arrivo di internet, il quale cambia i luoghi abitati dall’uomo”. Lo ha detto questa mattina mons. Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata e presidente della Commissione Cei per la cultura e la comunicazioni sociali, all’apertura della tavola rotonda “Nuovi linguaggi e nuove responsabilità” nell’ambito del convegno nazionale della Fisc (20-22 ottobre) in corso a Cesena. Il vescovo ha ricordato due aspetti cui la Chiesa è richiamata nel contesto delle nuove tecnologie: inculturazione e interculturalità. “Il Vangelo stesso – ha spiegato mons. Giuliodori – nasce dentro una cultura ma non vi si esaurisce, ne entra dentro, la modifica, generandone di nuove, e nuovi contesti di sviluppo”. Per il presidente della commissione Cei, è “importante aprirsi al nuovo riconoscendo il buono nel vecchio” senza dimenticare la “capacità unica del cartaceo di interfacciarsi materialmente con corporeità e permanenza”. “Quello che deve contraddistinguerci – ha precisato mons. Giuliodori – è l’approccio del discernimento e del giudizio, fedeli ai nostri valori”. Il vescovo, parlando della crisi che colpisce l’editoria, “occasione per sperimentare nuove idee”, ha sottolineato “l’importanza della connettività e della collaborazione di tutte le risorse locali”. “Il nostro obiettivo – ha concluso mons. Giuliodori – è chiederci come educare e come educarci in questo nuovo territorio che è internet, occasione di opportunità ma anche di rischi, e come apporre il nostro contributo con le nostre caratteristiche e i nostri valori”.“Non possiamo dare nulla per scontato. Dobbiamo valutare il tempo e formulare giudizi. Questa è una condizione necessaria per la natura umana, anche se la nostra vita è sospesa tra il desiderio di fare del bene e la fragilità delle nostre scelte e delle nostre azioni”. Ha detto mons. Claudio Giuliodori nell’omelia della messa celebrata nella cattedrale di Cesena. Per un operatore dei media e in particolare di quelli cattolici, ha spiegato mons. Giuliodori, è necessario “saper coniugare ragione e fede” ma “non si deve perdere di vista l’orizzonte dentro al quale la ragione opera, che è quello della fede”. Per il vescovo, i giornalisti cattolici sono e devono essere “persone che entrano in relazione tra loro, individualità sociali di una Chiesa che cammina insieme a loro per il bene della società”. Concludendo l’omelia mons. Giuliodori ha sottolineato l’importanza del lavoro con e sul territorio: “Solo così si possono toccare in profondità i dinamismi della vita dell’uomo”. (Sir)