Italia

Gioco d’azzardo: “La Chiesa sostiene la campagna per regolamentarlo”

“L’azzardo non è un modo buono per giocare la vita”. Così il vescovo di San Miniato Fausto Tardelli, Segretario della Conferenza Episcopale Toscana, è intervenuto stamani a un incontro organizzato a Firenze nell’ambito della campagna “Mettiamoci in gioco” che coinvolge 28 associazioni tra cui Acli, Arci, Azione Cattolica, Cnca, Libera, Gruppo Abele. “Quella per la regolamentazione del gioco d’azzardo – ha affermato mons. Tardelli – non è solo una battaglia sul piano delle patologie collegate al gioco, ma anche una battaglia sul piano culturale e sul modo di concepire la vita. Spesso si ricorre al gioco spinti dalla disperazione, dalla mancanza di speranza: certe abitudini si trasformano in dipendenze e malattie, nelle quali cadono le persone più deboli”. Per questo, ha  affermato  Tardelli, “sono qui per dire il sostegno della Chiesa a questa campagna, un sostegno convinto e sincero: è una battaglia di civiltà, per la dignità dell’essere umano”. Tardelli ha anche messo in guardia dalla diffusione delle slot machines e delle altre forme di gioco d’azzardo: “Chi promuove il gioco d’azzardo – ha affermato –  non vuole persone libere ma schiave”. Il Segretario della CET ha invece rivolto un invito alle istituzioni a sostenere bar e circoli “disposti a rinunciare a questa forma di guadagno, rimettendoci anche dal punto di vista economico” .

L’intervento di mons. Tardelli è avvenuto durante un incontro al Circolo Arci di San Niccolò, a Firenze, dove è stata chiusa la sala riservata alle slot machines. All’incontro ha partecipato anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha dichiarato il proprio impegno a fare in modo che la legge sul gioco d’azzardo “sia calendarizzata in Parlamento il prima possibile”. La campagna “Mettersi in gioco”, ha ricordato, “è sostenuta da ben 28 associazioni che hanno il diritto di essere ascoltate. Queste associazioni hanno voluto accendere i riflettori su un fenomeno che sta diventando davvero allarmante: l’Italia e’ purtroppo il primo Paese dell’Ue per il gioco d’azzardo. Le associazioni e la società civile possono rappresentare una sana forma di lobbysmo, ed è quello che stanno facendo nell’interesse della comunità”. La campagna è stata illustrata da don Armando Zappolini, presidente di Cnca (Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza): “il gioco d’azzardo – ha affermato – va regolamentato al più presto e in modo rigoroso. Ci aspettiamo che i parlamentari non cedano alla lobby del gioco, mettendo l’interesse dei cittadini al di sopra di affari pur legittimi”. L’incontro di Firenze si è concluso con una partita al calcio balilla del circolo, come esempio di sano divertimento: “Ho perso la partita – ha raccontato alla fine la presidente Boldrini – ma oggi abbiamo vinto tutti”.