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GIAPPONE: SALE A 310 BILANCIO PROVVISORIO VITTIME TERREMOTO; PRONTI AIUTI DA 45 PAESI

(ASCA-AFP) – Tokyo – E’ salito a 310 il bilancio ancora provvisorio del sisma di magnitudo 8.9 che ha colpito il Giappone provocando uno tsunami che si è abbattuto sulle coste nipponiche. A stimarlo l’Afp secondo i dati riportati dalla polizia e dai media giapponesi. La polizia nazionale ha confermato la morte di 110 persone. Almeno 350 persone risultano disperse e altre 544 sono rimaste ferite nel terremoto. “La conta delle vittime non include i 200-300 cadaveri ritrovati (a quanto riferito dai media) sulla spiaggia di Sendai”, ha spiegato un portavoce. I corpi privi di vita di 200-300 persone sono stati, infatti, ritrovati in una delle zone colpite dal sisma e dalle onde dello tsunami.Il governo giapponese ha chiesto l’evacuazione di migliaia di persone residenti nei pressi della centrale nucleare di Fukushima dopo il terribile terremoto che ha colpito oggi il paese. Tokyo ha diffuso un avviso per i circa 6.000 cittadini che vivono in un raggio di tre chilometri dalla centrale della Tokyo Electric Power Co. L’impianto era stato fermato, ma in uno dei reattori si è verificato un guasto nella raffreddazione. Il primo ministro Naoto Kan aveva detto in precedenza che non si erano verificate fughe di materiale radioattivo dagli impianti nucleari del paese, anche in quello di Onagawa, nella prefettura di Miyagi, colpito da un incendio. Secondo la Tohoku Electric, circa 4,4 milioni di abitazioni nel nordest del Giappone sono rimaste senza corrente elettrica.Una diga della prefettura di Fukushima ha ceduto dopo il terremoto e le case sono state spazzate via dalle acque. Lo riporta l’agenzia Kyodo news.Le Nazioni Unite hanno fatto sapere che diverse squadre di soccorso provenienti da 45 Paesi sono pronte, se necessario, a raggiungere il Giappone devastato dal terremoto e dallo tsunami. “Oltre 68 squadre provenienti da più di 45 Paesi sono in attesa, pronte per intervenire”, ha detto Elisabeth Byrs, portavoce dell’Ufficio Onu per il coordinamento degli Affari Umanitari, Ocha. Le squadre agirebbero sotto la rete dell’Onu che sta monitorando la situazione, ha spiegato.