Opinioni & Commenti

Gesti militanti su pressione di minoranze forti

Che l’Arcigay toscana abbia festeggiato in discoteca l’approvazione della legge regionale contro le discriminazioni sessuali non meraviglia. E neppure l’invito fatto al presidente della Giunta regionale di essere l’«ospite d’onore della serata».

Infatti, l’associazione, nell’aprile del 2002, proprio a Claudio Martini aveva affidato la proposta di legge, chiedondogli di valutarla e di portarla in Consiglio regionale, come è stato poi regolarmente fatto.Tutta la vicenda esige però qualche ulteriore considerazione, indipendentemente dalla legge in questione su cui abbiamo già espresso una valutazione.

Ci appare grave che movimenti forti, anche se minoritari, abbiano influenza determinante su forze politiche in ordine alla legislazione, anche perché su temi tanto delicati non si dovrebbe agire su sollecitazione di gruppi o di persone. Inoltre chi ricopre incarichi istituzionali, e quindi rappresenta l’intera comunità, dovrebbe astenersi da atti o gesti chiaramente militanti. E questo avviene quando il presidente Martini accetta di festeggiare (direttamente o meno in discoteca) l’approvazione di una legge che in molti suscita contrarietà per il messaggio che trasmette oppure quando invita a firmare per un referendum che può spaccare il Paese.

Questo vale ovviamente sempre e per tutti, sia a livello locale che nazionale. E, a nostro parere, non è solo questione di galateo istituzionale.a.m.

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