Toscana
GERUSALEMME, DOMENICA INSANGUINATA. ATTACCO KAMIKAZE SU AUTOBUS AFFOLLATO
Un attentatore suicida si è fatto esplodere ieri mattina su un affollato autobus nella città di Gerusalemme, uccidendo otto persone e ferendone 66, alcune delle quali in modo grave. Sulla linea 14′ viaggiavano molti studenti e lavoratori diretti alle loro solite destinazioni, quando l’ordigno è deflagrato alle 8:30 ore locali nel quartiere di Rehavia, a poche centinaia di metri dal l’hotel King David. Il quotidiano israeliano Hareetz Daily’ riporta i nomi dei primi tre cadaveri identificati: si tratta di due studenti di 18 anni frequentanti due licei di Gerusalemme, e un sergente delle forze israeliane di 20 anni di età. Tra i feriti almeno sette verserebbero in gravi condizioni, di cui uno particolarmente serie. L’attentato è stato rivendicato dalle Brigate dei martiri di al-Aqsa, formazione legata ad al Fatah, attraverso la stazione televisiva dei guerriglieri libanesi Hezbollah, ascoltata nei territori occupati. Nel comunicato rilasciato dai miliziani si afferma che l’atto terroristico sarebbe una ritorsione per i 15 palestinesi uccisi l’11 febbraio scorso dall’esercito israeliano nella striscia di Gaza; inoltre si aggiunge che l’attentatore si chiamava Mohammed Za’el, aveva 23 anni e viveva nel villaggio di Hussan. Za’el, che secondo Hareetz’ era sposato con un figlio e un secondo in arrivo, avrebbe raggiunto Gerusalemme dalla confinante città di Betlemme (Cisgiordania), un particolare che, aggiunge il quotidiano, darebbe ulteriori argomenti a chi sostiene la necessità di proseguire la costruzione della cosiddetta barriera di protezione’.
Il premier palestinese Abu Ala ha condannato l’attacco a nome dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) chiedendo ai miliziani di interrompere questi attentati che danno a Israele il pretesto di continuare ad innalzare il muro.