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George Perkins Marsh, l’ambasciatore ambientalista
Il pioniere dell’ecologia. O meglio l’antesignano, perché ai suoi tempi non c’era nemmeno la parola stessa: era il secolo della rivoluzione industriale, delle “magnifiche sorti e progressive”, per dirla con Giacomo Leopardi, e la natura era vista semmai come qualcosa da assoggettare. Ma lo statunitense George Perkins Marsh parlava già di cambiamenti climatici e foreste da salvare. E non era un povero idealista, ma un personaggio di tutto rispetto, tanto che il presidente Abramo Lincoln lo nominò primo ambasciatore degli States nel neonato Regno d’Italia. E nel nostro Paese George rimase tutta la vita, trascorrendo le vacanze estive a Vallombrosa, dove morì all’improvviso il 23 luglio 1882. Eppure da noi la sua storia è rimasta avvolta nel silenzio, mentre nella sua terra di origine è considerato padre di parchi nazionali come quello di Yellowstone. A toglierlo dall’oblio ci ha pensato Paolo Ciampi con il suo libro “L’ambasciatore delle foreste”, di cui ci parla in questa intervista.