Toscana

Geo Barents a Livorno, “politiche migratorie fallimentari”

Attacco duro alle politiche migratorie del Governo quello delle assessore regionali Monia Monni (Protezione civile) e Serena Spinelli (Politiche sociali ) che stamani erano al porto di Livorno ad accogliere la Geo Barents con a bordo 226 migranti

E’ un attacco duro alle politiche migratorie del  Governo quello delle assessore Monia Monni (Protezione civile) e Serena Spinelli (Politiche sociali ) che stamani erano al porto di Livorno ad accogliere la Geo Barents con a bordo 226 migranti iniziati a sbarcare alle 6 al terminal crociere.

“Politiche fallimentari”. Così definiscono Monni e Spinelli le scelte portate avanti dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Questi sbarchi pare che stiano diventando la normalità – dice Monni – ma non c’è niente di normale, sono ore di navigazione in più, sono torture in più, sofferenze in più, sono la certificazione appunto del fallimento della Presidente Meloni sulle politiche migratorie, un fallimento di una donna che non fa che comprimere i diritti delle donne, che si definisce madre ma che si dimentica degli altri figli, quelli di donne come lei, come noi, che però stanno dall’altra parte del mare e consegnano al mare i propri figli nella speranza di fargli avere almeno una vita dignitosa. Viaggi in cui si affrontano torture, deprivazioni, stupri. Una cristiana che si dimentica dei diritti umani, che chiude gli occhi – dice ancora Monni rivolgendosi a Meloni-, che avrebbe dovuto inseguire gli scafisti per il globo terracqueo e invece ci va a braccetto. Solo pochi giorni fa era in Libia ad ascoltare e fare accordo con il primo Ministro Libico che l’Alto commissariato Onu ha schedato come trafficante di esseri umani. Questa è la vera faccia di questo Governo, fatto solo di slogan che sta investendo centinai di milioni per un opera inutile- aggiungono Monni e Spinelli-, come un centro di detenzione in Albania che ospiterà pochissime persone. Lontano dagli occhi lontano dl cuore, ma non funziona così. Noi abbiamo bisogno di risorse nel sistema di accoglienza diffusa, abbiamo bisogno di una mare nostrum che salvi le persone in mare , di una presidente del Consiglio che batta i pugni in Europa e che combatta perché siano messi in discussione gli accordi di Dublino che scaricano sul porto di approdo la responsabilità dell’accoglienza, non finanziandola in maniera strutturale, civile e umana, efficace. Una Presidente – prosegue Monni – che ha dimostrato di non avere autorevolezza in Europa e l’Europa glielo ha ricordato molto bene”.

Fra le persone sbarcate stamani c’erano donne incinta con ustione. In tutto 226 persone , 175 uomini, 21 donne, 30 minori (25 maschi e 5 femmine. I minori non accompagnati sono 23

“Perché l’accoglienza non sia un parcheggio – aggiungono ancora le assessore- sono necessarie risorse perché le persone al loro arrivo hanno bisogno di integrarsi e essere messe in grado di non fare scontrare i loro bisogni con quelli delle comunità ospitanti. Non riusciamo ad insegnare le lingue, non riusciamo a fare un progetto di accoglienza che permetta a queste persone di avere un progetto di vita. Tutto è scaricato sui servizi sociali dei Comuni, sui sindaci. Un assenza di questo Governo che è incredibile”.

E Serena Spinelli conclude sottolineando: “Continuiamo e continueremo a contestare le scelte del Governo, ma ciò nonostante, continuiamo a fare la nostra parte di accoglienza grazie soprattutto ad una straordinaria comunità come quella toscana. Voglio ringraziare la prefettura di Livorno per il coordinamento e in particolare le persone che sono qui, i volontari e le volontarie e coloro che sono parte del nostro servizio socio sanitario, così prezioso e che dobbiamo difendere. Uno degli elementi per cui non possiamo disinvestire sul servizio socio sanitario è proprio questo: la ricchezza che esprime in situazioni come queste e che ogni giorno mette a disposizione dei cittadini della Toscana. L’accoglienza deve essere diffusa e deve poter coinvolgere davvero il nostro Terzo settore, in modo che sia messo nelle condizioni di svolgere a pieno il proprio ruolo. Ad oggi, invece, i decreti del ministro Piantedosi non consentono di insegnare la lingua, di fare formazione, di accogliere le persone per davvero. Non è un sistema di accoglienza, ma un sistema che fa sbarcare e smista le persone come se fossero pacchi, senza dargli nessuna opportunità, ma anzi creando difficoltà. E’ un sistema scientificamente e strutturalmente voluto”.