Cultura & Società
“Genius Loci: alla scoperta di Santa Croce”, due notti e un’alba di musica e parole a Firenze
Dal 28 al 30 settembre a Firenze uno dei luoghi di storia e spiritualità più affascinanti al mondo si apre al dialogo con i linguaggi contemporanei. La sesta edizione del festival ha come tema "ospitalità e accoglienza".
Dal 28 al 30 settembre a Firenze uno dei luoghi di spiritualità, arte e memoria più affascinanti al mondo si apre al dialogo con i linguaggi contemporanei per la 6/a edizione di “Genius Loci: alla scoperta di Santa Croce”. Ospitalità e accoglienza: questi i temi che attraversano la programmazione, connettendola a doppio filo – anche attraverso l’origine francescana di Santa Croce – al momento storico che stiamo vivendo. Due notti e un’alba tra concerti, talk e performance per scoprire in modo originale l’identità del suggestivo complesso monumentale: tra il Cenacolo, la Cappella Pazzi e il Secondo Chiostro artisti, intellettuali, scrittori e musicisti dialogheranno con lo spirito del luogo tra eventi in prima italiana e iniziative pensate appositamente per gli spazi del complesso.
Il festival è promosso dall’Associazione Controradio Club, dall’Opera di Santa Croce e da Controradio in collaborazione con l’associazione culturale La Nottola di Minerva e con il contributo del Comune di Firenze per Estate Fiorentina 2023 nell’ambito di Florence Art Week. Il progetto è cofinanziato da Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria attiva dal 22 settembre per la serata d’inaugurazione, dal 25 settembre per la serata del sabato e dal 26 per il concerto all’alba su www.santacroceopera.it, info www.controradio.it).
“Una bellissima occasione per scoprire la vera essenza di un luogo prezioso – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini –, andando alla scoperta non solo del complesso monumentale di Santa Croce ma anche della sua storia attraverso una chiave diversa: quella del contemporaneo. Ed è proprio qui la forza di questa manifestazione che riesce a mixare linguaggi diversi per promuovere una visione più consapevole dell’approccio alla città e alla sua identità”.
“L’accoglienza e l’ospitalità, più di ogni altra caratteristica, definiscono e rendono unica l’identità di Santa Croce. Il tema prescelto quest’anno è dunque intimamente legato alla vocazione del complesso monumentale, fondata sulla spiritualità francescana – mette in evidenza Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce – L’augurio che faccio a tutti coloro che parteciperanno è dunque quello di abitare, sentendosi accolti, gli spazi del complesso monumentale. Una prospettiva questa a cui guarda anche il progetto per una nuova qualità dell’accoglienza dell’Opera di Santa Croce, caratterizzato da un ripensamento delle relazioni tra le persone e i luoghi”.
“Genius Loci crea un’occasione autentica di coniugare eventi culturali e musicali alla scoperta (o riscoperta) del complesso monumentale di Santa Croce – conclude Marco Imponente, direttore generale Controradio/Controradio Club – una proposta artistica originale associata a luoghi straordinari capaci di generare riflessioni, due elementi che rendono spesso memorabili gli eventi della rassegna, non solo negli spettatori che partecipano sempre numerosi, ma anche in coloro che esibendosi percepiscono lo “spirito del luogo”.
IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO
Il cartellone di iniziative inaugurerà venerdì 28 settembre e si svolgerà su tre location in contemporanea all’interno del complesso monumentale di Santa Croce.
Si parte nel Secondo Chiostro alle 20.15 con le suggestioni dall’antico Giappone di Munedaiko, formazione dedita alla pratica del tamburo tradizionale giapponese (taiko), oltre che allo studio di tradizionali strumenti a fiato quali lo shakuhachi e il shinobue. Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro e Tokinari Yahiro sono nati in Italia con origini giapponesi, uniti dalla passione per una scrupolosa ricerca di sonorità che, se da un lato li riconduce alle proprie origini, dall’altro permette loro di parlare un linguaggio musicale universale, atavico, di grande impatto emotivo. A seguire, alle 21.15, lo spettacolo “Little boy. Storia incredibile e vera della bomba atomica” di e con Roberto Mercadini, accompagnato dalle musiche di Dario Giovannini. “Little Boy”, alla lettera “ragazzino”, è il nome in codice della bomba sganciata su Hiroshima il 6 agosto del 1945. Con un sarcasmo feroce si è dato un nomignolo affettuoso all’ordigno che provocherà la più grande strage di tutti i tempi: 160.000 vittime. Questa storia è, dall’inizio alla fine, piena di estremi che si toccano: di ironia e di orrore, di calcoli perfetti e di casualità assurde, genio ed idiozia, domande che hanno troppe risposte o che non ne hanno nessuna.
Nel Cenacolo, ai piedi dell’affresco di Taddeo Gaddi, alle 20.45 spazio a Marco Balzano, autore tradotto in più di trenta paesi, con “Destini incrociati: ospitalità, ascolto e cura”, una lettura in musica connessa a doppio filo con i temi del festival sulle note del pianista e compositore siciliano Fabrizio Mocata, uno dei più innovativi e promettenti talenti della scena internazionale, e della cantante Giulia Galliani. Si prosegue alle 21.15 con “Perse/phone”: i tanti strumenti a corde del folklore mediterraneo suonati da Stefano Saletti (oud, bouzouki, saz baglama) si uniscono ai fiati e tastiere e live electronics di Luigi Cinque in un gioco di rimandi a temi tradizionali e improvvisazioni, interagendo con le melodie di Urna Chahar Tugki in un continuo processo di composizione in tempo reale. Una musica che può essere definita world music di nuovo conio, ma anche: grande solismo, pluristrumentismo, ritmo della parola, contemporary music, classic camera konzert. Ultimo live della serata alle 23.00, “Khaled Levy sings Chet Baker”: la ricerca, sulle corde della chitarra classica, dell’intimismo che è l’essenza della poetica di Baker.
Da non dimenticare la Cappella Pazzi, dove Furio Di Castri – artista autodidatta già sideman di Chet Baker, Michel Petrucciani, Ornella Vanoni, Freddie Hubbard, Kenny Clarke, Franco d’Andrea, Sal Nistico, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Enrico Rava, Lee Konitz, Steve Lacy, Pharoah Sanders, Steve Lacy, Joe Lovano, Joe Henderson e moltissimi altri – si esibirà in un solo al contrabbasso in due sessioni successive, 21.10 e alle 22.30.
Avanti sabato 29 settembre. Alle 20.30 nel Secondo Chiostro Gabriele Coen e il suo trio eseguiranno “Canzoni yiddish e sefardite”. L’universo linguistico e culturale yiddish si è naturalmente tradotto, nel corso dei secoli, in un vasto repertorio musicale: testi intensi dai mille sapori diversi, specchio fedele di un popolo errante, dei suoi sentimenti e delle sue vicissitudini. Canzoni d’amore, ninna nanne, lodi al Signore, canzoni d’osteria: il sacro e il profano, la malinconia e la gioia, l’ironia, l’umorismo e il senso del tragico convivono spesso all’interno dello stesso brano, riflettendo quelle che sono le caratteristiche portanti della cultura che le ha prodotte. Seguono alle 21.45 Mario Tozzi e Enzo Favata: uno scienziato della terra e un musicista che del suono della sua terra ha fatto un’inconfondibile cifra stilistica. Insieme raccontano il Mediterraneo attraverso il particolare punto di vista della geologia, scienza tanto affascinante quanto trascurata, e la musica al confine tra passato e futuro.
Passando al Cenacolo, alle 20.30 in programma l’incontro tra le esperienze di Massimo Livi Bacci – professore emerito all’Università degli studi di Firenze e socio dell’Accademia dei Lincei esperto in storia demografica e demografia contemporanea, con particolare attenzione alle relazioni tra popolazione, economia e società, oltre che autore di “Per terre e per mari. Quindici migrazioni dall’antichità ai nostri giorni” (Il Mulino) – Don Virginio Colmegna – sacerdote della Diocesi di Milano da sempre a fianco degli esclusi, umanità fiera a cui dà voce in “Non per me solo” (Il Saggiatore) – e Maria Grazia Guida – assistente sociale e collaboratrice di Don Colmegna – con la moderazione del giornalista Raffaele Palumbo e letture a cura dell’attrice Federica Miniati. La serata va avanti alle 21.40 con Ghemon e lo spettacolo “Una cosetta così”. Partito dal mondo hip hop, del quale è diventato uno dei più apprezzati artisti, ha reso negli anni il suo stile unico mescolando soul, rap e musica italiana e scegliendo la strada della versatilità per raccontare agli altri il suo mondo interiore. Stavolta il mezzo è qualcosa di diverso da ogni cosa fatta in precedenza, per mostrarsi al pubblico in modo totalmente nuovo. Alle 23.00 luci puntate su Rob Mazurek, figura chiave della scena contemporanea che ama esprimersi attraverso linguaggi sempre in bilico tra pittura, scultura, installazioni e performance sonore. Talento eclettico e multiforme, naturalmente vocato all’improvvisazione più spregiudicata e meno docile, Mazurek – con all’attivo oltre 60 album solisti – eseguirà una performance in solo.
Ci si sposta alla Cappella Pazzi con altri due giganti della musica: Il contrabbassista britannico Barry Guy e la violinista svizzera Maya Homburger, che in tre sessioni successive, alle 20.20, 21.30 e 22.30, eseguiranno “Solos, Duets”. Tra le eccellenze della classica, ma anche della contemporanea e del barocco, al tempo stesso estremamente creativi e interessati ad allargare i confini musicali, propri e dei rispettivi strumenti, le loro composizioni nascono dalla profonda fusione dell’arte improvvisativa con gli stilemi della musica antica. Un progetto affascinante ed evocativo, dove la grande perizia strumentale coincide con la passione per la ricerca di nuovi orizzonti sonori.
La 6/a edizione di “Genius Loci: alla scoperta di Santa Croce” si chiuderà come da tradizione con un concerto all’alba. Quest’anno a far calare il sipario e alzare il sole sulla manifestazione – alle 6 del mattino di domenica 30 settembre nel Secondo Chiostro – sarà Zola Jesus, al secolo Nika Danilova, artista di origine russa ma di nazionalità statunitense, con la prima presentazione italiana dell’ultimo disco “Arkhon”. “Nei miei boschi ho trovato un luogo dove rinunciare a tutto quel che ho”, recita il testo del primo singolo estratto. Sono parole che dicono molto di ciò che l’artista 33enne sembra voler esprimere in questo suo sesto lavoro: il bisogno di un rifugio dove prendersi cura di sé e sfuggire alle brutture del mondo.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su www.santacroceopera.it
Prenotazioni aperte:
da venerdì 22 settembre per la serata del 28/09
da lunedì 25 settembre alle 15:00 per la serata del 29/09
da martedì 26 settembre alle 15:00 per il concerto all’alba del 30/09