La situazione odierna di Gaza è la peggiore da quando nel 1967 Israele invase la Cisgiordania. E’ quanto emerge da un rapporto stilato da otto organizzazioni non governative del Regno Unito, tra cui Save the Children, Christian Aid, Cafod, Amnesty International, Trocaire e Care International. Secondo le Ong oggi la popolazione civile di Gaza subisce una punizione collettiva da parte di Israele che sta adottando misure illegali dal punto di vista umanitario. Qualche dato: le forniture di acqua, energia elettrica, cibo e medicinali sono lontane dall’essere garantite. L’economia è al collasso, circola poco denaro e poco cibo e i prezzi di beni necessari come farina, latte per bambini e riso sono cresciuti. Il Rapporto rivela che l’80% delle famiglie di Gaza dipende dagli aiuti umanitari (erano il 63% nel 2006), la disoccupazione è vicina al 40%. Il settore privato è devastato, 3500 aziende su 3900 sono fallite e 75 mila impiegati su 110 mila sono ora senza lavoro. Al momento il 95% delle attività industriali di Gaza sono sospese a causa del blocco israeliano, quindi non possono esportare. Conseguenze gravi anche per ospedali e scuole, con tagli giornalieri all’erogazione di energia elettrica e di acqua. Da qui l’appello delle Ong all’Ue per promuovere il dialogo tra Israele e i leader palestinesi, anche Hamas, e porre fine all’embargo.Sir